UE – Ucraina: possibile firma Accordo associazione
Dopo aver sospeso al vertice del Partenariato Orientale di Vilnius, svoltosi a fine novembre, la firma dell’Accordo di associazione all’UE, il che ha scatenato una reazione di massa filoeuropea senza precedenti a Kiev, l’Ucraina sembra ora disposta di tornare sulla decisione, sotto la pressione della strada.
Valentin Țigău, 13.12.2013, 13:21
Dopo aver sospeso al vertice del Partenariato Orientale di Vilnius, svoltosi a fine novembre, la firma dell’Accordo di associazione all’UE, il che ha scatenato una reazione di massa filoeuropea senza precedenti a Kiev, l’Ucraina sembra ora disposta di tornare sulla decisione, sotto la pressione della strada.
Il commissario europeo all’allargamento, Stefan Fule, e il vicepremier ucraino Serghei Arbuzov, hanno concordato a Bruxelles l’elaborazione di una road map per applicare i provvedimenti dell’Accordo di associazione dell’Ucraina all’UE, in base all’impegno chiaro di Kiev a favore di firmare il documento.
Il Parlamento Europeo ha rivolto ai leader comunitari l’appello di istituire una missione di mediazione, per aiutare il governo e l’opposizione dell’Ucraina di avviare un dialogo per sbloccare la situazione che ha portato a una grave crisi politica.
Incontrando a Kiev l’Alto rappresentante dell’UE per la politica estera, Catherine Ashton, il presidente Viktor Yanukovich ha dichiarato che ora ha l’intenzione di firmare l’Accordo di associazione con l’UE. La firma potrebbe svolgersi l’anno prossimo, in contemporanea con la Moldova e la Georgia, che hanno siglato il documento.
Rientrata a Bruxelles, Catherine Ashton ha dichiarato che i problemi dell’Ucraina potranno essere attenuati dalla firma dell’accordo che porterà nuovi investimenti europei. Le autorità di Kiev affermano che avranno bisogno di un massiccio sostegno finanziario, se decidono di voltare le spalle alla Russia, però l’UE ha annunciato che sarà concesso appoggio per la firma di un accordo di prestito con il Fondo Monetario Internazionale.
Da Bucarest, il ministro degli Esteri romeno, Titus Corlatean, ha espresso la convinzione del suo Governo che il futuro dell’Ucraina si trova in Europa, e che le sue evoluzioni a medio e lungo termine sono legate politicamente, economicamente e culturalmente all’UE.
La porta dell’UE resta aperta all’Ucraina, e l’accordo di associazione sarà firmato se a Kiev ci sarà la volontà politica in tal senso, ha aggiunto Corlatean. In riferimento alle manifestazioni proeuropee, contro le autorità di Kiev, che hanno provocato violenze di strada, il capo della diplomazia romena ha sottolineato che la soluzione alla crisi ucraina consiste nel dialogo politico con l’opposizione e i cittadini, e non nell’uso della forza.