UE-Russia: importazioni gas a rischio, dipendenza Romania ridotta
Ciò che i politologi definiscono, causticamente, “la pace fredda”, installata dopo il crollo del comunismo tra Occidente e Russia, è diventata, con l’annessione della Crimea, una guerra dei nervi, senza temi tabù. Il presidente russo, Vladimir Putin, non esita a invocare nuovamente l’arma energetica, cui l’Europa, dipendente dalle importazioni russe di idrocarburi, è estremamente vulnerabile. Putin ha inviato ai leader di 18 Paesi, compresa la Romania, una lettera in cui chiede il concorso degli europei per la stabilizzazione dell’economia ucraina e l’assicurazione delle forniture e del transito di gas russi verso Ovest. Il leader di Cremlino ammonisce che Mosca può fermare le forniture, se la nuova amministrazione di Kiev non risolve il problema degli arretrati nei confronti dei fornitori russi. Pratica riccorrente da anni, la chiusura dei rubinetti russi, fa venire i brividi a molti stati membri dell’UE. Una delle eccezioni fortunate, la Romania non sarebbe lesa a breve termine da un’eventuale crisi delle forniture di gas russe, come ha spiegato il premier Victor Ponta.
Bogdan Matei, 11.04.2014, 12:35
Ciò che i politologi definiscono, causticamente, “la pace fredda”, installata dopo il crollo del comunismo tra Occidente e Russia, è diventata, con l’annessione della Crimea, una guerra dei nervi, senza temi tabù. Il presidente russo, Vladimir Putin, non esita a invocare nuovamente l’arma energetica, cui l’Europa, dipendente dalle importazioni russe di idrocarburi, è estremamente vulnerabile. Putin ha inviato ai leader di 18 Paesi, compresa la Romania, una lettera in cui chiede il concorso degli europei per la stabilizzazione dell’economia ucraina e l’assicurazione delle forniture e del transito di gas russi verso Ovest. Il leader di Cremlino ammonisce che Mosca può fermare le forniture, se la nuova amministrazione di Kiev non risolve il problema degli arretrati nei confronti dei fornitori russi. Pratica riccorrente da anni, la chiusura dei rubinetti russi, fa venire i brividi a molti stati membri dell’UE. Una delle eccezioni fortunate, la Romania non sarebbe lesa a breve termine da un’eventuale crisi delle forniture di gas russe, come ha spiegato il premier Victor Ponta.
”La Romania, rispetto ad altri Paesi, soprattutto della regione, che dipendono al 100% dalle importazioni di gas dalla Russia, ha una dipendenza ridotta. In media, il 25% del gas consumato dalla Romania è importato dalla Russia. Dato linverno molto caldo, abbiamo adesso le riserve necessarie per un periodo più lungo, ma, ovviamente, se parliamo di una crisi di settimane o mesi, non c’è alcun pericolo, nè per la popolazione, nè per l’industria. Se si tratta di una crisi prolungata, invece, la Romania deve investire di più, sviluppare le sue capacità attuali, che non sono ad un massimo livello, di avere produzione interna”, ha spiegato Victor Ponta.
La Romania è preoccupata piuttosto per l’atteggiamento marziale di Mosca, che, una settimana fa, ha criticato esplicitamente Bucarest per le dichiarazioni, percepite come ostili, del capo dello stato romeno, Traian Basescu, e del ministro degli Esteri, Titus Corlatean. Di recenter, il capo della diplomazia dichiarava che la Romania, come confine orientale dell’UE e della NATO, si trova in prima linea ed è preoccupata per gli sviluppi in Ucraina, che hanno seri effetti sulla sicurezza internazionale. La Romania ha aspettative concrete su un ridispiegamento e uno spostamento delle capacità militari della NATO verso est, in campo marittimo, aereo e terrestre, ha aggiunto il capo della diplomazia di Bucarest. Lo stesso messaggio è stato trasmesso anche dal segretario di stato romeno Bogdan Aurescu, incontrando a Washington l’assistente del segretario americano di stato agli Affari Europei, Victoria Nuland, il quale ha ribadito la necessità di un rafforzamento della presenza degli Stati Uniti e della NATO negli stati al confine orientale dell’Alleanza.