UE: prestiti per il mercato del lavoro
La Commissione Europea si è attivata per appoggiare il mercato del lavoro, confrontato con sfide che lo hanno segnato severamente. Poiché la pandemia di coronavirus ha generato gravi perturbazioni economiche, l’Esecutivo comunitario ha messo a punto una serie di misure volte ad attenuare l’impatto negativo della crisi sul tenore di vita della popolazione. In tal senso, l’Unione Europea ha istituito uno strumento di sostegno temporaneo per la tutela dei lavoratori e dei posti di lavoro.
Leyla Cheamil, 02.12.2020, 12:26
Il programma SURE offre a tutti gli stati membri sostegno finanziario di fino a 100 miliardi di euro. Quest’aiuto, sotto forma di prestiti a condizioni vantaggiose, permetterà ai rispettivi stati membri di far fronte agli aumenti delle spese pubbliche effettuate per il mantenimento dei posti di lavoro. Il sostegno finanziario contribuirà alla copertura dei costi legati direttamente al finanziamento dei sistemi nazionali di cassaintegrazione e ad altre misure del genere, applicate per rispondere alla pandemia di COVID-19 e destinate anche a lavoratori indipendenti.
L’Esecutivo europeo ha pagato la terza tranche, per un valore di 8,5 miliardi di euro, del prestito concesso nell’ambito degli strumenti SURE a cinque stati membri. La Romania e il Portogallo hanno ricevuto ciascuna tre miliardi di euro, il Belgio — due miliardi, l’Ungheria – 200 milioni, mentre la Slovacchia – 300 milioni di euro. Il prestito è concesso per un periodo di 15 anni, nelle stesse condizioni finanziarie in cui la Commissione ha contrattato il prestito sul mercato. 16 stati membri hanno ricevuto finanziamento nell’ambito di questo strumento. Le successive tranche verranno assegnate nei prossimi mesi, quando saranno concluse le rispettive emissioni di obbligazioni.
La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen ha precisato che la Romania riceverà in tutto quattro miliardi di euro, in due tranche, a interesse negativo, cioè pagherà meno di quanto ha preso. Ursula von der Leyen ha affermato che i soldi incoraggiano le compagnie sane operanti in Romania a non licenziare i dipendenti, a tenerli in servizio, anche se non c’è sufficiente lavoro. Ha inoltre spiegato che, tramite SURE, saranno sovvenzionati gli stipendi, e alla fine della crisi, quando il mercato si riprenderà, il personale qualificato delle compagnie potrà occuparsi delle ordinazioni. La Commissione Europea sta lavorando per trovare alternative affinché gli stati membri abbiano accesso ai fondi del piano per la ripresa, ha aggiunto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
Il pacchetto è bloccato al momento dall’Ungheria e dalla Polonia, che non accettano che l’accesso ai fondi sia condizionato dal rispetto dello stato di diritto. D’altra parte, le obbligazioni emesse nell’ambito del programma SURE sono obbligazioni con impatto sociale. Questo quadro offre a chi investe in queste obbligazioni la certezza che i fondi impegnati serviranno veramente a un obiettivo sociale.