UE: lo stato di diritto e le leggi sulla giustizia
Più emendamenti apportati alle leggi sulla Giustizia nel 2018 e nel 2019 continuano a destare preoccupazione per quanto riguarda il loro impatto sullindipendenza del sistema giudiziario, lo rileva il capitolo sulla Romania del primo rapporto sullo stato di diritto nellUE, pubblicato dalla Commissione Europea. Il documento valuta quattro temi principali, molto importanti per il rispetto dello stato di diritto – i sistemi di giustizia nazionali, il personale anticorruzione, il pluralismo e la libertà dei mass-media, nonché altri aspetti istituzionali relativi ai sistemi di controllo ed equilibrio.
Corina Cristea, 01.10.2020, 12:27
Più emendamenti apportati alle leggi sulla Giustizia nel 2018 e nel 2019 continuano a destare preoccupazione per quanto riguarda il loro impatto sullindipendenza del sistema giudiziario, lo rileva il capitolo sulla Romania del primo rapporto sullo stato di diritto nellUE, pubblicato dalla Commissione Europea. Il documento valuta quattro temi principali, molto importanti per il rispetto dello stato di diritto – i sistemi di giustizia nazionali, il personale anticorruzione, il pluralismo e la libertà dei mass-media, nonché altri aspetti istituzionali relativi ai sistemi di controllo ed equilibrio.
Lo scorso aprile, una serie di emendamenti al Codice Penale, al Codice di Procedura Penale e alla legge speciale sulla corruzione sono stati adottati con procedura durgenza dal Parlamento di Bucarest, ma sono stati accolti con ampie critiche e, alla fine, dichiarati contrari alla Costituzione a luglio 2019. Il compito di rendere i Codici conformi alle decisioni della Corte Costituzionale è ancora in attesa, quindi lincertezza legale e il rischio sulla sostenibilità della lotta alla corruzione permangono ancora, si legge nel documento.
Nel rapporto si precisa che la Romania ha un quadro strategico nazionale anticorruzione basato su unampia partecipazione delle istituzioni che garantisce limpegno di una parte significativa della pubblica amministrazione, delle compagnie statali, delle istituzioni incaricate ad applicare la legge, delle procure, dei tribunali e della società civile. Anche se, secondo la Costituzione, ladozione di ordinanze durgenza è possibile solo in casi eccezionali o di emergenza, più governi successivi hanno utilizzato questo strumento per legiferare in numerosi settori, destando preoccupazione per quanto riguarda la qualità dellatto di legiferare e sullosservanza della separazione dei poteri, si legge ancora nel rapporto, in cui si precisa allo stesso tempo che la società civile ha svolto un ruolo importante nella difesa dello stato di diritto.
Inoltre, il livello di implementazione della strategia nazionale anticorruzione è aumentato e le azioni preventive sono continuate sia a livello locale che a livello nazionale. Attualmente, si afferma nel documento, il Ministero della Giustizia sta valutando la strategia per la stesura della prossima. Proprio nel giorno in cui a Bruxelles è stato reso pubblico il rapporto della Commissione Europea, a Bucarest, il Ministero della Giustizia ha messo in dibattito pubblico le proposte di modifica delle leggi sulla Giustizia.
Lo ha reso pubblico il ministro Cătălin Predoiu, precisando che le modifiche elencate garantiscono linserimento nella legislazione romena delle raccomandazioni fatte dalle istituzioni europee. “Il rafforzamento del ruolo del CSM nellorganizzazione e nello svolgimento dei concorsi e degli esami tramite lIstituto Nazionale della Magistratura, la professionalizzazione del processo di selezione dei magistrati tramite leliminazione di qualsiasi modalità di entrare nella magistratura senza concorso. Abbiamo inoltre previsto leliminazione del pensionamento anticipato dei magistrati; il rafforzamento del principio relativo allindipendenza dei procuratori nellattività giudiziaria, il ritorno alle norme che sancivano laccesso alla carica di giudice allAlta Corte tramite concorso; lo scioglimento della Sezione per le indagini sui reati nella Giustizia, ha detto il ministro.
Sin dallinizio, la loro implementazione ha generato preoccupazioni legate a eventuali pressioni sui giudici e sui procuratori, nonché sullindipendenza, lefficacia e la qualità del sistema giudiziario.