UE: in attesa del Vertice di Vilnius
I ministri degli Esteri comunitari si sono riuniti a Bruxelles per esaminare i preparativi del Vertice del Partenariato per l’Est, in programma a Vilnius il 28 e il 29 novembre, quando l’UE vuole siglare ampi accordi di associazione e libero scambio con la Moldova e la Georgia, due dei sei membri del Partenariato, che già riuniscono i criteri necessari.
România Internațional, 19.11.2013, 12:42
Per quanto riguarda l’Ucraina, i capi delle diplomazie europee dichiarano che i tempi rimasti fino al vertice di Vilnius sono molto stretti, e le autorità di Kiev dovrebbero lanciare il segnale di accettare le condizioni richieste, cioè la riforma della giustizia e del sistema elettorale, e la rinuncia al cosiddetto sistema giudiziario selettivo.
Presente alla riunione di Bruxelles, il ministro degli Esteri romeno, Titus Corlatean, ha dichiarato che, per il futuro europeo della confinante Moldova, a maggioranza romenofona, siglare gli Accordi di associazione e di libero scambio è vitale. La sigla sarà, in ugual misura, un successo della diplomazia romena che ha sostenuto costantemente l’orientamento filoeuropeo di Chisinau, a nome della comunanza linguistica, storica e culturale.
Il ministro ha sottolineato che il messaggio europeo per gli stati partner deve essere consistente e ambizioso. Bucarest appoggia la sigla degli accordi con la Georgia e, in riferimento all’Ucraina, ha espresso sostegno alla firma, a patto che siano adempiuti i criteri di associazione.
Il segretario di stato al Ministero degli Esteri romeno, Bogdan Aurescu, dichiarava nei giorni scorsi che le attese della Romania dal Vertice di Vilnius riguardano la continuazione del processo di associazione politica e integrazione economica dei Paesi del Parteneriato per l’Est. Aurescu ha spiegato che, per la Romania, la principale posta in gioco al vertice resta la Moldova.
Bucarest auspica una dichiarazione politica volta a conferire una visione e una prospettiva chiara del Partenariato, firmato dall’UE nel 2009 a Praga con sei ex repubbliche sovietiche: Armenia, Azerbaigian, Georgia, Moldova, Ucraina e Bielorussia.
L’iniziativa è volta a consolidare le relazioni economiche e politiche tra l’UE e questi Paesi. Il Partenariato mira alla stabilità politica di questi stati tramite progetti di sicurezza energetica, una migliore gestione delle frontiere, lo sviluppo della società civile e il miglioramento della situazione dei diritti umani.