UE, decisioni su Ucraina e Repubblica di Moldova
Gli euroscettici ma anche i filoeuropei meno fiduciosi nella solidità e nella coesione comunitarie, messe a dura prova nell’ultimo anno, si sono ingannati. Nonostante le esitazioni inerenti, quando in gioco stavano interessi nazionali, e l’opposizione marginale dell’Ungheria, i paesi dell’Unione Europea hanno avuto una posizione corretta nei confronti dell’aggressione russa in Ucraina. Lo testimoniano le dure sanzioni contro Mosca e il sostegno incondizionato concesso all’Ucraina sotto tanti profili. E gli stati dell’Unione hanno preso un’altra decisione difficile: hanno diminuito notevolmente la dipendenza dal gas e dal petrolio russo, assumendo le conseguenze dell’approfondimento della crisi energetica.
Ştefan Stoica, 21.02.2023, 11:30
L’aggressione della Russia contro l’Ucraina domina dal suo inizio, un anno addietro, le riunioni dei ministri degli Esteri degli stati comunitari. E’ stato anche il caso di quella svoltasi ieri, nel corso della quale l’Alto Rappresentante dell’UE per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, ha annunciato il decimo pacchetto di sanzioni contro la Russia. Le misure interesserebbero altre quattro banche russe, ma anche le importazioni dalla Russia, comprese quelle di caucciù, e ugualmente le esportazioni verso la Russia, incluse quelle di veicoli pesanti. Borrell ha detto che la Russia ha intensificato i bombardamenti, per cui l’Ucraina necessita di forniture più consistenti di armamento in un ritmo più veloce. Il capo della diplomazia comunitaria considera che, nelle condizioni in cui la produzione europea di armamento non può aumentare da un giorno all’altro, una delle soluzioni sarebbe la consegna di munizioni già esistenti nelle riserve dei paesi membri. D’altra parte, l’Unione Europea intende sanzionare anche le entità che forniscono munizioni alla Russia, come l’Iran.
Presente alla riunione, il ministro degli Esteri romeno, Bogdan Aurescu, ha proposto ai colleghi dell’Unione di elaborare un pacchetto separato di sanzioni per le entità o le persone che tentano di destabilizzare la Repubblica di Moldova, come parte della guerra ibrida condotta dalla Russia nella zona dell’Ucraina. Tra queste entità si annoverebbero anche politici e oligarchi di Chişinău. Aurescu ha menzionato l’utilità della creazione di una missione civile dell’UE per la Repubblica di Moldova e il supporto alla fondazione di un centro per combattere la disinformazione. In riferimento all’integrazione europea, il ministro romeno ha sostenuto la necessità dell’attaccamento irreversibile della Repubblica di Moldova all’UE, con particolare riguardo alla creazione di un piano di azione per l’integrazione sul mercato interno e l’interconnessione con l’UE nel campo dell’energia elettrica, attraverso la Romania.
Per quanto riguarda l’Ucraina, Aurescu ha ricordato il sostegno multidimensionale concesso dalla Romania a questo paese nell’ultimo anno – il transito per l’export di circa 13 milioni di tonnellate di cereali ucraini, facilitazioni economiche, nuovi valichi di frontiera per una maggiore connettività, supporto ai profughi e aiuto umanitario, assistenza bilaterale a sostegno del percorso europeo. Bucarest sostiene la rapida adozione delle nuove sanzioni contro la Russia, la continuazione dell’assistenza finanziaria e l’intensificazione delle azioni volte a individuare le modalità giuridiche per stabilire la responsabilità dei colpevoli per le atrocità commesse in Ucraina.