Ucraina-Ue: Kiev e Strasburgo ratificano Accordo Associazione
La Romania saluta la ratifica dal Parlamento di Kiev e dal Legislativo europeo dell’Accordo di Associazione dell’Ucraina all’Ue, che dovrebbe rafforzare le relazioni economiche e politiche tra le parti. La ratifica è avvenuta simultaneamente a Kiev e Strasburgo. D’altra parte, come afferma la diplomazia di Bucarest, l’evento sancisce i progressi di Kiev nel suo iter europeo, verso un futuro migliore, più sicuro, in dignità e prosperità.
Roxana Vasile, 17.09.2014, 13:04
La Romania saluta la ratifica dal Parlamento di Kiev e dal Legislativo europeo dell’Accordo di Associazione dell’Ucraina all’Ue, che dovrebbe rafforzare le relazioni economiche e politiche tra le parti. La ratifica è avvenuta simultaneamente a Kiev e Strasburgo. D’altra parte, come afferma la diplomazia di Bucarest, l’evento sancisce i progressi di Kiev nel suo iter europeo, verso un futuro migliore, più sicuro, in dignità e prosperità.
Il Ministero romeno degli Esteri ribadisce il sostegno fermo alla scelta pro-europea formulata liberamente dal popolo ucraino, esprimendo la convinzione che l’Accordo sarà rapidamente ratificato da tutti i 28 stati membri dell’Ue. Del resto, lo scorso 3 luglio, la Romania è stata il primo Paese Ue a ratificare il documento, firmato anche con la Moldova e la Georgia. Finora, l’Accordo è stato ratificato da 6 Paesi.
“Il voto all’unanimità nella Rada suprema di Kiev segna un primo passo verso l’adesione dell’Ucraina all’Ue”, affermava il presidente ucraino pro-europeo Petro Poroschenko. “Esso rappresenta la sceltà della civiltà”, sottolineava, dal canto suo, il premier Arsenij Iatseniuk. A Strasburgo, al di là dell’euforia del momento, alcuni politici europei esprimevano, invece, la preoccupazione per il ritardo del processo di implementazione dei provvedimenti-chiave dell’Accordo di Libero Scambio. Questi non entreranno in vigore il 1 novembre, come deciso in precedenza, ma alla fine dell’anno prossimo. La Commissione Europea ha motivato che il ritardo aiuterà alla protezione dell’economia ucraina, attualmente vulnerabile. Molti la vedono però come una concessione fatta alla Russia, estremamente scontenta di vedere uno dei suoi satteliti, ex repubblica sovietica, uscire dalla sua orbita.
Mosca ha annunciato, del resto, di rafforzare il suo dispositivo militare nella zona della Crimea, che ha annesso lo scorso marzo. Ha spiegato la decisione, da una parte, con l’organizzazione di un’esercitazione militare multinazionale nella parte occidentale dell’Ucraina, e, d’altra parte, con l’aggravarsi della crisi nell’est del Paese, in seguito alla ribellione prorussa. Nel tentativo di calmare il conflitto cui la Russia non sarebbe estranea, a Kiev sono state votate leggi che prevedono una maggiore autonomia delle regioni russofone, l’indizione quest’inverno di elezioni politiche in questi territori, e l’amnistia, in certe condizioni, dei ribelli. Stando alla presidenza ucraina, si spera che queste decisioni aprano la strada ad un decentramento con cui sia rispettata, in ugual misura, la sovranità, l’indipendenza e l’integrità territoriale dell’Ucraina.
(traduzione di Adina Vasile)