Ucraina: sostegno a prospettiva europea da Bucarest
Calma, pragmatismo, prudenza, massima disponibilità al dialogo e flessibilità: sono i consigli del presidente romeno Traian Basescu a tutti i leader politici dell’Ucraina. Salutando le recenti evoluzioni in seguito alla profonda crisi interna attraversata dall’Ucraina negli ultimi mesi, il capo dello stato si è pronunciato per un ampio consenso, assolutamente necessario a superare la situazione, alla stabilità del clima interno e alla ripresa economica.
Corina Cristea, 24.02.2014, 13:35
La Romania, da stato confinante, membro dell’UE e della NATO, sostiene l’indipendenza e l’integrità territoriale dell’Ucraina, che vanno poste come obiettivi e garantite dall’intera classe politica di Kiev e dalla comunità internazionale. Inoltre, la ripresa economica dell’Ucraina con l’assistenza della comunità internazionale è uno dei principali obiettivi a breve e medio termine, insieme alla stabilità politica e sociale.
Da parte sua, in un’intervista alla tv britannica SkyNews, il capo della diplomazia di Bucarest, Titus Corlatean, ha sottolineato che la Romania sostiene la prospettiva europea delle confinanti Ucraina, aggiungendo che quello che accade attualmente in Ucraina è molto importante per l’intera regione.
Oltre al ritorno alla Costituzione del 2004 e all’insediamento di un governo di unità nazionale, in Ucraina vanno convocato elezioni anticipate corrette, ha detto ancora Titus Corlatean. Il ministro ha sottolineato che l’UE riconosce la prospettiva europea dell’Ucraina, sottolineando che l’integrazione può avvenire solo tramite la volontà sovrana del popolo ucraino, aspirazione che va rispettata da tutti i protagonisti della scena internazionale.
Intanto, il Parlamento di Kiev ha abrogato la legge che riconosceva le lingue regionali, il romeno compreso. Nello stato confinante vivono circa 500.000 romeni. La diplomazia di Bucarest deve proporsi di convincere i futuri partner ucraini di tornare su questa decisione, ha detto il presidente del Senato, Crin Antonescu. In base alla legge abrogata, il romeno era riconosciuto come lingua regionale nelle aree di Cernauti e Transcarpatia.