Ucraina: Romania, sviluppi diventano pericolosi
Separata dalla Romania da una frontiera di centinaia di chilometri, lungo la quale vive una minoranza romena di circa mezzo milione di persone, come territorio, demografia e geopolitica l’Ucraina è percepita da Bucarest come il più importante stato confinante.
Bogdan Matei, 05.05.2014, 12:35
L’annessione della Crimea alla Russia e lo scoppio della ribellione secessionista nelle regioni a maggioranza russofone e filorusse dell’est e del sud sono stati condannati ripetutamente all’unisono dall’intera classe politica di Bucarest.
Il presidente Traian Basescu ha ribadito che la Romania sostiene senza riserbi l’integrità territoriale dello stato confinante, di cui ha valutato che si confronta col pericolo di una guerra civile, soprattutto dopo la strage avvenuta nei giorni scorsi a Odessa, grande città porto sul Mar Nero, vicinissima alla frontiera con la Romania.
“Le vicende di Odessa stanno diventando pericolose e possono costituire l’elemento in grado di far scattare una guerra civile massiccia, non solo l’inizio di una guerra civile. La Romania non corre il rischio di essere coinvolta in una guerra, però la Romania può essere fortissimamente lesa dalla situazione di instabilità generata da una guerra civile in Ucraina. L’instabilità si rifletterà nel modo in cui la Romania potrà prendere dei prestitti dai mercati esteri”, ha dichiarato Traian Basescu.
Da parte sua, il premier Victor Ponta ha annunciato che il Governo sta esaminando in dettaglio le implicazioni della crisi ucraina, e ha sollecitato la convocazione di una riunione speciale del Consiglio Supremo di Difesa.
“La Romania non è minacciata direttamente, però dobbiamo essere estremamente attenti e coordinati con tutti i nostri alleati. Credo che questa responsabilità implichi anche strutture costituzionali e qualsiasi discussione sulla sicurezza della Romania, sulla sicurezza della regione, sulla nostra strategia congiunta con quella dei nostri alleati transatlantici ed europei, si debba svolgere solo in sede del Consiglio Supremo di Difesa”, ha detto il premier.
Victor Ponta ha ribadito che Bucarest continuerà ad adoperarsi per l’integrità e la sicurezza della confinante Moldova (ex sovietica, a maggioranza romenofona), confrontata, da parte sua, con focolai di separatismo filorusso nelle regioni della Transnistria (est) e Gagauzia (sud).
Anche il Ministero degli Esteri romeno ha espresso lo sdegno per le violenze di Odessa. La diplomazia di Bucarest ha espresso la solidarietà con il popolo ucraino e il sostegno al suo percorso europeo e agli sforzi delle autorità di Kiev volti a stabilizzare la situazione interna.
Il Ministero precisa, inoltre, che, attraverso il Consolato Generale a Odessa, tiene sotto permanente monitoraggio la situazione degli etnici romeni che vivono nella regione.