Ucraina: Romania saluta esito elezioni
Prevedibile, in quanto i sondaggi già indicavano chiaramente l’orientamento dell’elettorato ucraino verso i partiti europeisti, l’esito delle elezioni politiche di domenica a Kiev è stato salutato all’unisono dall’Occidente. I nostalgici dell’Urss oppure i sostenitori dell’ex presidente russofilo Viktor Ianukovici diventano minoritari nella Rada di Kiev. E, per la prima volta dopo la proclamazione dell’indipendenza, nel 1991, i comunisti non riescono più a superare la soglia elettorale del 5% e ad entrare nel Parlamento.
Bogdan Matei, 29.10.2014, 14:03
Gli Usa, l’UE e i Paesi membri hanno sottolineato la correttezza dello scrutinio, salutando il suo esito. Anche a Bucarest, i principali esponenti politici hanno salutato la scelta dell’iter europeo da parte del maggiore, dal punto di vista territoriale e demografico, dei Paesi confinanti con la Romania. Il presidente romeno Traian Basescu ha precisato che la Romania resterà un partner leale dell’Ucraina sulla strada dell’integrazione europea, di cui ha detto che è estremamente difficile, ma rappresenta l’unica opzione corretta. L’esito delle politiche in Ucraina è un segnale chiaro che il popolo ucraino resta unito nel suo desiderio di pace, democrazia e unità nazionale. Lo ha affermato, dal canto suo, il Ministero degli Esteri di Bucarest. La diplomazia romena mostra che, nonostante la difficile situazione di sicurezza in cui si è svolto lo scrutinio, a causa degli ostacoli messi dalle cosiddette autorità delle regioni separatiste e della Crimea, le autorità ucraine sono riuscite ad assicurare un processo elettorale trasparente e corretto. Il dicastero romeno esprime la fiducia che l’esito di queste politiche creerà le condizioni necessarie per la formazione, in Ucraina, di una coalizione governativa pro-europea solida, atta ad agire con costanza e fermezza.
Orientata, finalmente, verso lOvest, l’Ucraina dovrà però gestire anche d’ora in poi i più scottanti dossier nell’Est. Stando agli analisti, la nuova maggioranza parlamentare è favorevole ad un’offensiva più dura contro i separatisti prorussi del Donbass, dove, dallo scorso aprile, il bilancio degli scontri è salito ad oltre 3.700 morti. Mosca ha dichiarato che riconoscerà le elezioni indette per il 2 novembre dai separatisti nell’est dell’Ucraina nelle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk. Il presidente ucraino Petro Poroschenko ha ammonito, del resto, che queste cosiddette elezioni mettono in pericolo l’intero processo di pace, contravvenendo in modo flagrante agli accordi di Minsk, dove Kiev e i separatisti avevano concordato su una tregua d’armi fragile e spesso violata.
(traduzione di Adina Vasile)