Ucraina: Romania, pieno sostegno a sovranità e integrità territoriale
La comunità romena dell’Ucraina, che conta circa mezzo milione di persone, vive nell’ovest di questo Paese, sui territori romeni annessi dall’Unione sovietica nel 1940 e andati nel 1991 all’Ucraina da stato successore. Per questa comunità, la terza come numeri dopo quella ucraina e russa, da settembre sarà riaperto il punto di confine romeno di Vicov, chiuso nel 2010. Così, la distanza tra la città ucraina di Cernauti e la località romena di Putna sarà accorciata di 100 km.
Roxana Vasile, 26.08.2014, 11:20
Oltre alle parole belle, servono anche piccole cose, però concrete e importanti, ha detto il premier socialdemocratico Victor Ponta, ribadendo, in riferimento alla situazione nello stato confinante, il sostegno pieno e incondizionato alla sua sovranità e integrità territoriale. Il premier ha ricordato che la Romania ha appoggiato tutte le decisioni riguardanti le sanzioni economiche contro la Russia.
“Importante è una sola cosa: che la posizione della Romania, la stessa dell’Unione Europea e degli Stati Uniti, è chiarissima e legata senza equivoci all’integrità territoriale e alla sovranità dell’Ucraina. La Romania considera che l’immediata cessazione di qualsiasi sostegno ai separatisti dell’est dell’Ucraina, sostegno che arriva dalla Federazione Russa, è l’obiettivo fondamentale a breve termine”, ha detto il premier.
Lanciata a Mosca, l’ipotesi di una possibile federalizzazione dell’Ucraina non è bene accolta a Bucarest.
“Potrebbe essere possibile un maggiore decentramento. Potrebbero essere possibili maggiori competenze da concedere alle autorità regionali, però si tratta di prerogative delle forze politiche interne dell’Ucraina. Non crediamo che suggerimenti o sollecitazioni dall’esterno fossero in grado di aiutare questo processo politico. No. Il processo politico riguarda la sovranità interna dell’Ucraina”, ha detto il capo della diplomazia romena, Titus Corlatean.
Però la Romania ribadisce che il processo politico interno potrà essere veramente lanciato solo se Mosca cesserà subito di concedere qualsiasi sostegno — politico e militare — ai separatisti russofoni. Intanto, sul campo, nelle ultime settimane l’esercito ucraino ha compiuto progressi notevoli contro i ribelli, i quali hanno annunciato di aver avviato una controffensiva.
Mentre gli Stati Uniti hanno denunciato l’intensificazione delle ingerenze militari russe, il presidente Petro Poroshenko ha sciolto il Parlamento di Kiev, dominato da deputati che hanno sostenuto l’ex presidente filorusso Yanukovich, e ha convocato elezioni anticipate per il 26 ottobre.
Poroshenko auspica che, fino allora, la situazione nell’est del Paese diventi sufficientemente stabile affinchè lo scrutinio sia in grado di legittimare le politiche filo-europee e la campagna contro i separatisti. In quattro mesi di conflitto, oltre 2.200 persone sono morte, migliaia ferite, mentre centinaia di migliaia hanno abbandonato le case a causa delle violenze.