Ucraina: minoranza romena protesta contro mobilitazione
Nel fine settimana, il Ministero degli Esteri romeno diramava un nuovo comunicato nel contesto del sanguinoso conflitto armato nell’est dell’Ucraina, per ammonire sul blocco di alcune arterie all’ingresso nella città di Cernauti, nell’ovest del Paese, al confine con la Romania, in seguito alle proteste degli abitanti del posto.
Roxana Vasile, 28.07.2014, 13:14
Nel fine settimana, il Ministero degli Esteri romeno diramava un nuovo comunicato nel contesto del sanguinoso conflitto armato nell’est dell’Ucraina, per ammonire sul blocco di alcune arterie all’ingresso nella città di Cernauti, nell’ovest del Paese, al confine con la Romania, in seguito alle proteste degli abitanti del posto.
Si tratta nella maggior parte di etnici romeni, scontenti della decisione delle autorità di Kiev di avviare una nuova mobilitazione militare parziale. Centinaia di giovani romeni sono stati chiamati sotto le armi, e i loro genitori temono che saranno inviati a combattere nell’est, contro i separatisti filorussi.
Cosicchè, indignata, la gente ha messo a fuoco gli ordini di mobilitazione in mezzo alla strada, bloccando le arterie e minacciando di non andarsene finchè le autorità regionali non cancelleranno gli ordini di mobilitazione emessi. La scorsa settimana, il Parlamento di Kiev aveva approvato la mobilitazione parziale.
“Molti uomini sono stati invitati al Commissariato Militare per formare, in ogni rione amministrativo, un distaccamento di riservisti, che siano addestrati militarmente. Protestano soprattutto i genitori e i parenti di coloro che già combattono nell’est, da dove arrivano notizie spiacevoli. Gente caduta nei combattimenti proviene anche da Cernauti. Quindi, tutti temono l’invio degli uomini sul fronte”, ha spiegato a Radio Romania il Presidente della Società per la Cultura Romena “Mihai Eminescu” della Regione di Cernauti, Vasile Bacu.
“Ci vuole la pace in Ucraina. I nostri figli non devono andare a morire in guerra”, diceva uno dei protestatari che hanno bloccato la strada, citato dai media romeni. Un’altro si chiedeva perchè devono morire i giovani romeni a Donbas o Donetsk, mentre quelli dell’est riposano nelle loro terre come rifugiati.
Nell’ovest dell’Ucraina vive circa mezzo milione di romeni, nei territori annessi dall’Unione sovietica nel 1940 e andati nel 1991 all’Ucraina, da stato successore. Per questa comunità, la terza come numeri dopo quelle ucraina e russa, il conflitto russo-ucraino non è anche il suo.
A Bucarest, il Ministero degli Esteri ha raccomandato di nuovo cautela nei viaggi nello stato confinate. Le informazioni aggiornate sulla situazione di sicurezza nella zona sono disponibili sul sito del Ministero, www.mae.ro.