Ucraina: firmato accordo di pace
Dopo alcuni giorni di violenze estreme nella capitale ucraina, la ragione sembra aver vinto nei negoziati tra il contestato presidente Viktor Ianukovich e i rappresentanti dell’opposizione proeuropea. Le parti coinvolte hanno firmato, alla presenza dei mediatori europei, un accordo volto a porre fine alla crisi politica e agli scontri di strada in cui decine di persone sono morte.
Radio România, 21.02.2014, 12:16
Come notano le agenzie internazionali di stampa, Ianukovich ha fatto dei compromessi che sembravano impossibili a inizio settimana. Il più importante è il ritorno alla costituzione del 2004, atto tramite cui il presidente accetta di rinunciare ad alcuni attributi presidenziali e, implicitamente, di equilibrare la bilancia decisionale tra il capo dello stato e il Parlamento, che negli ultimi anni svolgeva la sua attività all’ombra del presidente. Inoltre l’accordo prevede la formazione di un governo di unità nazionale, la cui principale missione sarà l’organizzazione di elezioni presidenziali anticipate. I rappresentanti dell’opposizione hanno chiesto che tutti gli alti dignitari coinvolti nella repressione violenta nei confronti dei manifestanti non facciano più parte delle strutture dello stato.
La reazione della Romania, il cui confine con l’Ucraina è lungo circa 700 km e che ha nel Paese confinante una comunità stimata a mezzo milione di persone, non si è lasciata attendere. Il MAE di Bucarest ha salutato la firma dell’accordo ed ha assicurato che la Romania, in qualità di stato membro dell’UE, continuerà ad impegnarsi per rendere più facile il processo di individuazione di una soluzione totale alla crisi ed ha espresso la sua fiducia che l’implementazione durevole e costante di tale processo garantirà la stabilità nel Paese confinante. Alla luce dei tragici avvenimenti degli ultimi giorni, le parti coinvolte nell’attuale crisi devono fare di tutto affinché sia evitata in futuro l’escalation di violenze ingiustificabili, che danneggiano profondamente il popolo ucraino, ha precisato il ministero romeno degli Esteri.
A far scatenare le ampie proteste nell’ovest dell’Ucraina è stato il rifiuto all’ultimo momento del presidente Ianukovici di siglare, a novembre, gli accordi di associazione e libero scambio con l’UE.