Transnistria: reazioni a Bucarest e Chisinau
Ultimamente, il capo dello stato romeno Traian Basescu ha notato nel discorso del presidente russo Vladimir Putin delle prese di posizione che violano i principi del diritto internazionale e i fondamenti del sistema di sicurezza in Europa. Lo rileva un comunicato della Presidenza di Bucarest.
Roxana Vasile, 18.04.2014, 11:49
Mettere in discussione le frontiere riconosciute a livello internazionale è inammissibile e lede direttamente la pace e la stabilità regionale. Anche i movimenti revisionisti generati in modo artificiale dall’esterno rappresentano delle minacce dirette alla sovranità e all’integrità territoriale degli stati e non possono costituire delle soluzioni per difendere i diritti delle persone appartenenti alle minoranze nazionali, valuta ancora Traian Basescu.
Anzi, dice il presidente romeno, rimettere in discussione l’organizzazione statale e imporre dei modelli federali e autonomisti coinvolgendo le minoranze nazionali in azione sovversive contro lo stato di cui sono cittadini significa un’ingerenza diretta negli affari interni dei Paesi sovrani.
Oltre all’Ucraina, scossa da una profonda crisi, in causa è anche la Moldova, a maggioranza romenofona, per la quale, come ha spiegato il premier romeno Victor Ponta, il pericolo è altissimo. In precedenza, il presidente Putin aveva messo in discussione l’integrità territoriale stessa della Moldova.
La popolazione russofona della Transnistria, regione separatista all’est della Moldova, autoproclamatasi repubblica e non riconosciuta a livello internazionale, dovrebbe avere il diritto di decidere la propria sorte da sola, ha detto Putin, invocando la democrazia. Un giorno prima, il sovieto supremo di Tiraspoli aveva sollecitato a Putin il riconoscimento dell’indipendenza della Transnistria e l’ulteriore annessione alla Russia.
Decisione che sfida l’integrità territoriale della Moldova, un nuovo tentativo di destabilizzarla e una spinta verso uno scenario Crimea bis in Transnistria: così hanno definito le autorità di Chisinau la sollecitazione del regime separatista.
Anche gli Stati Uniti sono preoccupati del fatto che la Russia mette in discussione l’integrità di alcuni Paesi della regione, ha dichiarato durante una visita a Chisinau il senatore repubblicano americano John McCain.
A Bucarest, l’incaricato d’affari statunitense, Duane Butcher, ha spiegato che Washington resta fermo accanto alla Romania, che si trova in prima linea nella crisi generata dalla situazione in Ucraina.
I romeni non si sentono in pericolo, data la loro membership UE e NATO. Alla base aerea di Mihail Kogalniceanu (sud-est) si trova un contingente abbastanza numeroso di marines, gli USA hanno inviato una nave nel Mar Nero per esercitazioni e aerei alleati AWACS hanno effettuato delle missioni nello spazio aereo romeno. Inoltre, la Romania si affiancherà al club elitistico del Paesi muniti di caccia F-16.