Tolleranza zero verso il traffico di migranti
Il ministro dell’Interno romeno, Cătălin Predoiu, promette tolleranza zero verso la corruzione.
Daniela Budu, 05.06.2024, 11:18
In Romania, ex o attuali dipendenti del Ministero dell’Interno sono sospettati di far parte di un gruppo criminale organizzato specializzato nel traffico di migranti. I procuratori della Direzione per l’Investigazione dei Reati di Criminalità Organizzata e Terrorismo (DIICOT) e della Direzione Nazionale Anticorruzione (DNA) hanno condotto decine di perquisizioni presso aziende e domicili. Il gruppo sarebbe formato da decine di persone, cittadini romeni e stranieri, che, spiegano gli inquirenti, hanno introdotto nel paese migranti con visto di lavoro, che poi aiutavano di passare la frontiera verso paesi Schengen. Alcuni di loro hanno lasciato la Romania senza entrare in contatto con le aziende che li avevo reclutati per lavoro. La maggior parte proveniva da paesi con potenziale terroristico, come il Pakistan o il Bangladesh.
Stando ai procuratori, dipendenti dell’Ispettorato Generale per l’Immigrazione avrebbero ricevuto tangenti di fino a 1.000 euro per approvare i permessi di lavoro, ma se il termine era più breve si arrivava a diverse migliaia di euro. In un comunicato, l’Ispettorato Generale per l’Immigrazione ha preso fermamente le distanze da qualsiasi azione illegale e ha affermato che ogni volta che la situazione lo richiedeva, ha informato le competenti procure in merito a possibili reati. Quest’anno, precisa l’Ispettorato, si sono svolte 50 attività di questo tipo, alle quali hanno partecipato più di 500 poliziotti, compresi quelli con incarichi dirigenziali. Allo stesso tempo, l’Ispettorato Generale per l’Immigrazione ricorda che, insieme agli ufficiali della Direzione Generale Anticorruzione, effettua permanentemente attività di consulenza e prevenzione della corruzione a livello di tutte le strutture subordinate.
E’ quello che si aspettano i cittadini romeni e i partner esterni della Romania nel contesto degli sforzi per l’adesione allo Spazio Schengen, ha sottolineato il ministro dell’Interno, Cătălin Predoiu. “E’ proprio quello che ci aspettiamo anche noi dai partner europei degli altri stati membri dell’UE, che sono sottoposti alla pressione dell’immigrazione clandestina: tolleranza zero verso la corruzione in tutta l’Europa, il contrasto energico della migrazione illegale in tutti i paesi europei”, ha detto il ministro. In un comunicato del Ministero dell’Interno, Cătălin Predoiu dichiara che, nell’ultimo anno, la migrazione clandestina alle frontiere della Romania è diminuita del 73%.
Secondo il ministro, il dicastero da lui guidato ribadisce l’impegno alla trasparenza, all’integrità e alla collaborazione internazionale per garantire la sicurezza e la stabilità alle frontiere della Romania, contribuendo così all’obiettivo dell’integrazione nello Spazio Schengen. Dal 31 marzo 2024, la Romania e la Bulgaria sono entrate parzialmente nell’area di libera circolazione, con le frontiere aeree e marittime. Le autorità romene continuano a compiere sforzi per la piena adesione a Schengen, comprese le frontiere terrestri.