Terrorismo: la Romania e l’equazione europea di sicurezza
Ci saranno attentati terroristici in Europa. Sono stati sventati attentati anche in Romania. I servizi segreti europei sono preparati per il nuovo livello di terrorismo, ma non esiste sicurezza assoluta. A volte, la prevenzione non si può fare. Lo dichiara il direttore del Servizio Romeno di Informazioni (SRI), George Maior, in un’intervista al portale romeno ziare.com.
Valentin Țigău, 13.01.2015, 12:45
Maior sostiene che in Romania non esiste in questo momento un pericolo notevole di attentato terroristico, per cui il SRI non ha considerato necessario elevare il livello di allerta. Invece, ha preso una serie di misure supplementari, anche per la difesa di potenziali target, per un migliore controllo del traffico di persone alle frontiere e per avere un buon quadro informativo su quanto accade sull’intero territorio nazionale.
“La popolazione deve capire che facciamo il possibile per mantenere l’attuale livello di allerta e tenere lontano dal territorio nazionale simili vicende. Perciò, agiamo in maniera strategica”, spiega George Maior. Nell’intervista, il capo del SRI dice che gli attentati di Parigi avranno effetti a livello europeo, anche sotto l’aspetto degli elementi operativi come sarebbero l’intensificazione della cooperazione dei servizi europei o la creazione di un nuovo piano europeo per aumentare l’efficacia della capacità di risposta degli stati europei e dell’Unione Europea a simili eventi.
“Si pone in discussione persino la creazione di strutture di informaizoni più forti al livello dell’UE, e credo che ci saranno anche dei cambiamenti legislativi”, aggiunge Maior, il quale non esclude la possibilità che le vicende avvenute la scorsa settimana a Parigi abbiano effetti anche sull’ingresso della Romania nell’area Schengen.
D’altra parte, George Maior crede che, in contesto geopolitico, la Romania si confronta chiaramente con due grandi minacce. La prima riguarda la crisi in Crimea, la politica neo-imperiale della Russia, l’instabilità in Ucraina. La seconda minaccia viene dal Medio Oriente, più precisamente dallo Stato Islamico, a causa dei problemi in Siria e dell’importazione di terrorismo che può avvenire sul territorio europeo.
Queste due grandi minacce, è del parere il capo del SRI, vanno trattate in maniera diversa, ma con la stessa intensità dal punto di vista delle priorità anche se, dopo una vicenda come quella di Francia, l’attenzione dell’opinione pubblica punta sull’elemento terroristico e meno sui problemi strutturali geopolitici dell’est.