Sviluppi nel settore energetico
L’ordinanza governativa 114, emanata alla fine dell’anno scorso, continua a destare agitazione in Romania anche a due mesi dalla sua entrata in vigore. Da una parte, l’atto normativo prevede tasse sugli attivi bancari in funzione dell’indice variabile ROBOR (in base al quale vengono stabiliti gli interessi per i crediti in lei), sullo sfondo di certi sospetti che le banche concordassero tra di esse questo valore, ai danni dei debitori. D’altra parte, la stessa ordinanza 114 istituisce una tassa del 2% sul fatturato per gli operatori del settore energetico. In tale contesto, negli ultimi giorni sono apparse informazioni secondo cui, dal mese di marzo, le tariffe dell’energia elettriche potrebbero aumentare. D’altronde, alla fine della settimana scorsa, proprio l’Autorità Nazionale di Regolazione per Energia affermava che l’aumento delle tariffe fosse necessario in seguito all’aumento dei contributi delle compagnie dallo 0,1% al 2% del fatturato, costi che si ritrovano nella fattura finale di ogni consumatore, domestico o industriale. Lunedì, la stessa Autorità ha deciso di mantenere immutate le attuali tariffe per i clienti domestici anche dopo il 1° marzo. In seguito all’applicazione dell’Ordinanza 114, dovrebbero aumentare solo le tariffe di distribuzione.
Roxana Vasile, 26.02.2019, 14:01
L’ordinanza governativa 114, emanata alla fine dell’anno scorso, continua a destare agitazione in Romania anche a due mesi dalla sua entrata in vigore. Da una parte, l’atto normativo prevede tasse sugli attivi bancari in funzione dell’indice variabile ROBOR (in base al quale vengono stabiliti gli interessi per i crediti in lei), sullo sfondo di certi sospetti che le banche concordassero tra di esse questo valore, ai danni dei debitori. D’altra parte, la stessa ordinanza 114 istituisce una tassa del 2% sul fatturato per gli operatori del settore energetico. In tale contesto, negli ultimi giorni sono apparse informazioni secondo cui, dal mese di marzo, le tariffe dell’energia elettriche potrebbero aumentare. D’altronde, alla fine della settimana scorsa, proprio l’Autorità Nazionale di Regolazione per Energia affermava che l’aumento delle tariffe fosse necessario in seguito all’aumento dei contributi delle compagnie dallo 0,1% al 2% del fatturato, costi che si ritrovano nella fattura finale di ogni consumatore, domestico o industriale. Lunedì, la stessa Autorità ha deciso di mantenere immutate le attuali tariffe per i clienti domestici anche dopo il 1° marzo. In seguito all’applicazione dell’Ordinanza 114, dovrebbero aumentare solo le tariffe di distribuzione.
Gabriel Avăcăriţei, caporedattore di un sito di specialità, spiega: “La tariffa regolata menzionata nelle fatture dei consumatori domestici o industriali è formata da più componenti e una di esse è la tariffa per la distribuzione. Dunque, l’autorità di regolamentazione ha deciso un aumento con percentuali diverse, ma che si aggirano sul 2%, per gli operatori di distribuzione di questi servizi e, allo stesso tempo, ha trasmesso un comunicato in cui ha confermato ciò che aveva annunciato in precedenza, cioè che il livello dei prezzi pagati dai consumatori domestici resterà immutato. È una misura di tutela del consumatore domestico, ma, in modo diretto, è anche una misura che influisce negativamente sul resto del mercato, sui consumatori del mercato concorrenziale. E, infatti, si ripercuote indirettamente sempre sui consumatori domestici, perché tutto quello che si produce nell’industria, nel settore servizi, tutta questa energia più cara sarà rispecchiata nei prezzi delle merci e dei servizi.”
Già da quando è entrata in vigore, l’Ordinanza 114, accolta con grande ostilità dall’ambiente d’affari, è stata criticata con veemenza dall’opposizione parlamentare di destra che ha chiesto la sua abrogazione. Ma l’ALDE, partner del PSD al governo, ha sollecitato un miglioramento dell’atto normativo al capitolo “energia”. Il ministro delle Finanze, Eugen Teodorovici, invece, lo ha difeso, affermando che sostiene le autorità locali e aiuta allo sviluppo del patrimonio, del turismo romeno e settore costruzioni. Sempre Teodorovici ha ammesso, però, che sarebbe stato necessario un dialogo più ampio prima dell’adozione dell’Ordinanza. Per questo, da una parte, il documento è all’esame del Parlamento. D’altra parte, la premier Viorica Dăncilă ha sottolineato che desidera modifiche compatibili con la realtà, non influite da interessi politici.