Sviluppi dopo le dimissioni del Governo di Bucarest
Le dimissioni del premier socialdemocratico romeno Victor Ponta significano luscita di scena di uno dei più controversi personaggi politici romeni. Nella primavera del 2012, Ponta veniva insediato a capo del governo come il più giovane premier della Romania postcomunista. Nato nel 1972, Ponta era, secondo la propria presentazione, lesponente di una generazione non contaminata dalle tare morali del sistema comunista e destava una certa simpatia e fiducia proprio tra coloro che non avevano mai gradito la Sinistra. Procuratore, Ponta è stato cooptato nella politica, nei primi anni 2000, dallallora leader del Partito Socialdemocratico, il premier Adrian Nastase, ulteriormente condannato al carcere per corruzione.
Bogdan Matei, 05.11.2015, 15:15
A breve tempo dallinsediamento di Ponta, scoppiò lo scandalo in merito alla sua tesi di dottorato, di cui gli specialisti affermano che sarebbe un plagio. In seguito a simili accuse, un presidente dellUngheria e un ministro della Difesa della Germania avevano rassegnato le dimissioni. Ponta non lha fatto. Non si è dimesso neanche dopo che suo cognato è stato arrestato, in un fascicolo di corruzione, nè dopo il disastro nellorganizzazione delle presidenziali del 2014 per i romeni allestero, nè dopo aver perso le elezioni e nemmeno dopo che, questestate, la Direzione Nazionale Anticorruzione lha accusato di falsità in documenti sotto firma privata, concorso in evasione fiscale e riciclaggio di denaro.
Il più giovane premier diventava anche il primo capo di Governo nella Romania post-comunista indagato durante lesercizio del mandato. Ponta si è dimesso solo dopo che, martedi sera, decine di migliaia di romeni hanno marciato in piazza in segno di protesta contro la corruzione dellamministrazione centrale e locale, nel contesto della forte emozione collettiva provocata dallincendio in un club di Bucarest, in cui oltre 30 persone hanno perso la vita e quasi 150 sono rimaste gravemente ferite.
Tardive dimissioni, ha valutato il capo dello stato, Klaus Iohannis, prima di annunciare lavvio di consultazioni con i partiti parlamentari in vista della designazione di un nuovo premier. Dallopposizione, la copresidente del Partito Nazional-liberale, Alina Gorghiu, si pronuncia per uno scrutinio legislativo anticipato.
“Crediamo che oggi la cosa più ragionevole, più equilibrata e che viene incontro alle richieste della società civile non sia altro che la soluzione delle elezioni anticipate attraverso un accordo politico”, ha detto la Gorghiu.
La coalizione Partito Socialdemocratico-Unione Nazionale per il Progresso della Romania-Alleanza Liberali e Democratici, che ha sostenuto il governo dimissionario, afferma però che le anticipate significherebbero una crisi prolungata.
“Non gradiamo la proposta del Partito Nazional-liberale di elezioni anticipate, perchè significherebbe che a partire da oggi, per qualche mese, ci sia un governo instabile, con un premier interinale, nel contesto in cui va adottata la Finanziaria, nel contesto in cui arriva linverno e un governo instabile non può tenere tutte le cose sotto controllo”, ha detto il leader del Partito Socialdemocratico, Liviu Dragnea.
Le consultazioni e il loro esito saranno, ammoniscono allunisono gli analisti, un test importante per una classe politica gravemente decredibilizzata. Pacifica, ma veemente quando scende in piazza, la società civile diventa da un giorno allaltro più esigente. (traduzione di Adina Vasile)