Sport: il calcio torna negli stadi
Il calcio torna negli stadi anche in Romania, dopo una pausa di circa 3 mesi in cui tutte le manifestazioni sportive sono state proibite. L’allentamento delle misure anti-COVID-19 permette la ripresa graduale del campionato interno e la prima partita ufficiale avrà luogo venerdì, 12 giugno. Si tratta della partita tra le squadre Università Craiova e FC Botoşani, play-off, nella terza tappa della Lega I. Le altre partite della tappa avranno luogo nei giorni successivi, il 13, 14 e 15 giugno. Come anche in altri Paesi, le partite si svolgeranno in condizioni speciali, senza pubblico, in conformità alle nuove regolamentazioni.
Eugen Coroianu, 04.06.2020, 13:04
Il calcio torna negli stadi anche in Romania, dopo una pausa di circa 3 mesi in cui tutte le manifestazioni sportive sono state proibite. L’allentamento delle misure anti-COVID-19 permette la ripresa graduale del campionato interno e la prima partita ufficiale avrà luogo venerdì, 12 giugno. Si tratta della partita tra le squadre Università Craiova e FC Botoşani, play-off, nella terza tappa della Lega I. Le altre partite della tappa avranno luogo nei giorni successivi, il 13, 14 e 15 giugno. Come anche in altri Paesi, le partite si svolgeranno in condizioni speciali, senza pubblico, in conformità alle nuove regolamentazioni.
Il ministro della Gioventù e dello Sport, Ionuţ Stroe, ha spiegato all’emittente radio pubblica: “Per il momento, in questa tappa incipiente della ripresa delle competizioni sportive in Romania, la decisione è di iniziare senza la partecipazione degli spettatori. Ovviamente che quel vuoto nelle tribune lo sentiamo in ugual misura anche noi, che saremmo andati a vedere questi spettacoli calcistici o di altro tipo, ma anche i partecipanti, i calciatori perché hanno bisogno di sostegno, di supporto. In fin dei conti, il calcio è uno spettacolo e tutti gli altri sport presuppongono sostegno e partecipazione da parte del pubblico. Lo faremo senza spettatori, proprio per proteggere la sanità pubblica. Vi rendete conto che la responsabilità del distanziamento spetterebbe all’organizzatore della partita o all’organizzatore della competizione, ed è difficile assumersi una cosa del genere nell’attuale contesto. Proprio per questo preferisco che facciamo piani per la partecipazione degli spettatori a cominciare da una data successiva, quando questa pandemia sarà diminuita dal punto di vista delle cifre, dei contagi, del numero di decessi e quando la salute di tutte le persone che vi partecipano potrà essere protetta. Ci sono modelli ai quali stiamo lavorando, ma per adesso abbiamo ricorso alla pazienza, alla ragione e alla moderazione da parte di tutti, perché quel momento potrebbe arrivare prima di quanto ci aspettassimo.”
Ionuț Stroe attira l’attenzione, però, che un contagio da Covid-19 nella Lega I determinerebbe l’interruzione della competizione e che i rappresentanti della Lega Professionistica di Calcio e della Federazione Romena di Calcio ne dovrebbero essere consapevoli. D’altronde, i calciatori, i membri dello staff tecnico e medico, il personale di supporto coinvolto nell’attività delle squadre, gli arbitri e gli osservatori saranno testati 2-3 giorni prima della prima partita, ma anche ogni 14 giorni. Se, in qualsiasi momento, una delle persone menzionate presenta sintomi di COVID-19, sarà messa in isolamento e testata. Le squadre di calcio romene hanno ripreso l’attività il 15 maggio scorso, quando le autorità hanno permesso gli allenamenti in gruppi ristretti e in condizioni di isolamento. D’altra parte, anche gli arbitri di calcio hanno iniziato l’allenamento fisico e faranno i test fisici in vista della ripresa delle partite della Lega I e Lega lI. Sono stati già sottoposti ai test per la diagnosi del contagio da Covid-19 e i risultati sono stati tutti negativi. A cominciare dal 1 giugno, in Romania si possono organizzare competizioni sportive all’aperto (eccezion fatta per gli sport che richiedono contatto fisico), senza spettatori e rispettando le misure di protezione sanitaria.