Sostegno romeno all’Ucraina
La Romania continua ad aiutare l'Ucraina, ribadendo una volta in più la solidarietà al paese confinante.
Leyla Cheamil, 18.07.2023, 12:15
Da stato confinante, la Romania continua ad appoggiare l’Ucraina nel contesto della guerra avviata dalla Federazione russa. Presente al vertice tra l’Unione Europea e la Comunità degli Stati latinoamericani e caraibici a Bruxelles, il presidente Klaus Iohannis ha confermato ieri che la Romania inizierà il mese prossimo gli addestramenti che consentiranno ai piloti ucraini di utilizzare i caccia F-16. In questo modo, Bucarest si unisce ad altri alleati della NATO, che hanno già avviato questo tipo di addestramento. Il capo dello stato ha spiegato che si tratta di un processo che durerà.
Bucarest è interessata non solo all’inizio propriamente detto degli addestramenti, ma anche al buon esito della preparazione dei piloti ucraini, ha precisato Klaus Iohannis. Si tratta di un processo importante per noi ed è importante che si mantenga. Per noi, non si tratta di addestrare piloti da agosto a settembre, ma di dare l’inizio questa fine estate ad un progetto che durerà a lungo. Il mio interesse è quello di avere un progetto ben preparato, solido, con istruttori molto performanti e avere a questo punto un progetto di successo per l’Esercito Romeno, ha detto il presidente.
D’altra parte, Klaus Iohannis ha annunciato che la metà dei cereali ucraini è stata esportata via Romania, e questo processo andrà avanti. Il capo dello stato ha fatto queste precisazioni in seguito all’annuncio della Federazione russa di uscire dall’Accordo sull’export di cereali dall’Ucraina attraverso il Mar Nero. E’ deplorevole che quella iniziativa, per la quale dobbiamo vedere che si sono impegnati moltissimi politici dell’intero mondo, sembra non avere un futuro brillante, ha affermato Klaus Iohannis. Riteniamo importante e benefico essere anche noi al fianco dell’Ucraina e appoggiare queste esportazioni. Continueremo a fare queste cose, per prevenire gli intoppi, ha sottolineato il capo dello stato.
L’accordo che garantiva da un anno queste esportazioni è scaduto a mezzanotte tra lunedì e martedì, il termine deciso a maggio, quando era stato rinnovato l’ultima volta, per due mesi. Mosca ha rifiutato la proroga dell’intesa firmata con l’Ucraina lo scorso luglio, sotto l’egida delle Nazioni Unite e della Turchia, denunciando gli ostacoli nel commercio con prodotti agricoli russi. L’ultima nave che trasportava cereali è stata ispezionata ieri sera ad Istanbul. L’accordo ha consentito, nonostante la guerra, l’esportazione di milioni di tonnellate di cereali e prodotti agricoli ucraini, importanti per la sicurezza alimentare mondiale. Una conseguenza della scadenza dell’accordo è la cresicta notevole della quotazione del grano. I commentatori ritengono che la scadenza dell’accordo costringerà l’Ucraina ad esportare il raccolto del 2023 su rotte alternative verso i porti fluviali e il confine dell’Unione Europea, nelle condizioni in cui i costi logistici sono elevati.