Sostegno internazionale per i coniugi Bodnariu
Nel fine settimana, migliaia di romeni sono scesi in strada, nel paese e nelle grandi città europee, per esprimere la solidarietà con una famiglia mista romeno-norvegese, i cui figli sono stati tolti due mesi fa dalle autorità per la tutela dell’infanzia della Norvegia e collocati in tre famiglie-surrogato. E’ stata già avviata anche la procedura di adozione internazionale per i cinque ragazzini e ragazzine della coppia Bodnariu – Ruth, assistente medico, e Marius, ingegnere IT.
Bogdan Matei, 11.01.2016, 12:25
Nel fine settimana, migliaia di romeni sono scesi in strada, nel paese e nelle grandi città europee, per esprimere la solidarietà con una famiglia mista romeno-norvegese, i cui figli sono stati tolti due mesi fa dalle autorità per la tutela dell’infanzia della Norvegia e collocati in tre famiglie-surrogato. E’ stata già avviata anche la procedura di adozione internazionale per i cinque ragazzini e ragazzine della coppia Bodnariu – Ruth, assistente medico, e Marius, ingegnere IT.
In età comprese tra i quattro mesi e nove anni, sono stati presi da casa dopo una denuncia della preside della scuola in cui studiano le figlie maggiori, le quali avrebbero detto di essere state picchiate dai genitori. Inoltre, pentecostali praticanti, questi sarebbero sospettati anche di quello che in Norvegia viene chiamato indottrinamento religioso dei bambini.
Per i romeni, popolo a maggioranza ortodossa, con una segnata sensibilità religiosa, per i quali la famiglia naturale resta un valore primordiale, i bambini sono il senso stesso dell’esistenza, e sanzioni fisiche minori fanno parte dell’educazione tradizionale, simili capi d’accusa sono allucinanti. E l’idea che un bebè possa essere strappato dalla madre, da una famiglia funzionale, per essere istituzionalizzato accanto ai fratelli maggiori, è inaccettabile.
Assurda, aberrante, nazistoide – così è stata definita la legislazione norvegese a Bucarest, Cluj (nord-ovest), Timisoara (sud-ovest) o Costanza (sud-est), dove si sono svolti comizi a sostegno dei coniugi Bodnariu. Madri, padri, nonni, accompagnati dai bambini, hanno espresso la stessa idea: E’ inammissibile quello che succede. Nessun altro stato ha una simile legge. I bambini appartengono alle famiglie e non allo stato.
All’estero, a Roma, Madrid, Bruxelles o l’Aja, migliaia di persone hanno chiesto l’impegno del Governo e della Presidenza nel caso Bodnariu. Dalla Spagna, il presidente della Federazione delle Associazioni Romene FADERE, Daniel Tecu: Ho un messaggio diretto per il signor presidente: noi sappiamo incaricare presidenti, ma sappiamo anche rimuoverli, se non si occupano di noi. Ho un messaggio per tutti i politici della Romania: la diaspora si è svegliata!.
Infiammata, una simile reazione è però senza oggetto, in quanto la Bucarest ufficiale ha già reagito. Il Ministero degli Esteri e l’ambasciatore della Norvegia a Bucarest, Tove Bruvik Westberg, hanno convenuto di cooperare in vista della soluzione del caso. Sempre su iniziativa della diplomazia romena, l’Autorità per la Tutela dell’Infanzia ha proposto al simile organismo norvegese l’integrazione dei cinque figli nella famiglia di Romania di loro zio e aspetta una risposta nei giorni prossimi.
Una delegazione della Commissione parlamentare per le comunità romene all’estero andrà fra una settimana in Norvegia. A loro volta, i coniugi Bodnariu hanno contestato in giustizia le misure disposte dalle autorità locali norvegesi.