Sostegno della Commissione Europea alla Romania
Bogdan Matei, 07.02.2017, 16:56
La partecipazione, ieri, a
Bruxelles, del ministro romeno degli Esteri, Teodor Melescanu, al Consiglio
Affari Esteri dell’Ue è stata fatta passare in secondo piano dagli incontri che
ha avuto in questa occasione, ai quali ha cercato di spiegare la situazione a
Bucarest. E gli esponenti comunitari sono stati categorici. La Commissione
Europea ritiene che la Romania debba fare progressi nella lotta alla
corruzione, anzichè annullare quelli fatti finora – ha detto il primo
vicepresidente della Commissione, Frans Timmermans, al ministro Melescanu, nel
contesto delle tensioni provocate dal tentativo del Governo PDS-ALDE di
modificare tramite decreto-legge i Codici penali.
Promosso col pretesto che
l’attuale codice va allineato ad alcune decisioni della Corte Costituzionale,
ma percepito come una modalità di esonerare dalla responsabilità penale una
serie di politici di primo rango ed esponenti dell’amministrazione locale e
centrale, il decreto-legge, che alla fine è stata abrogato, ha fatto scendere
in piazza centinaia di migliaia di romeni indignati e ha destato costernazione
a Bruxelles.
In un’intervista a Radio
Romania, il ministro degli Esteri ha affermato, dopo gli incontri con Frans
Timmermans e con il capo della diplomazia europea, Federica Mogherini: Dalle
discussioni sono emerse due conclusioni. La prima: l’apprezzamento per
l’inziativa del Governo di abrogare il decreto-legge alla base delle proteste.
Ambedue hanno valutato che è stata fatta una cosa saggia e che è normale che
simili cose siano discusse con una partecipazione e una trasparenza quanto più
ampie e dopo giungano all’esame del Parlamento, nel caso in cui saranno
necessarie soluzioni legislative. La seconda conclusione è stata la
disponibilità che ha la Commissione Europea per trovare le migliori soluzioni
perchè la Romania continui ad avere un’evoluzione democratica.
Melescanu ha pure dichiarato che
l’Esecutivo europeo è disposto ad offrire sostegno alla Romania inclusivamente
per la costruzione di nuove carceri. Alla domanda se i suoi interlocutori sono
preoccupati per il fatto che la Romania sia dientata vulnerabile in seguito
alla crisi politica, il ministro degli Esteri ha affermato: No, al contrario,
l’approccio è stato molto positivo, essi dichiarandosi pronti a collaborare
affinchè la Romania resti e diventi più forte su questa posizione che è molto
importante non solo per la nostra regione, ma anche per l’Ue, come insieme
unitario.
Il portavoce della Commissione
Europea, Margaritis Schinas, ha precisato, dal canto suo, che Bruxelles è
pronta ad offrire perizia alla Romania affinchè porti a termine gli obiettivi
assunti nell’ambito del Meccanismo di Cooperazione e Verifica nel campo della
giustizia. Istituito un decennio fa, con l’adesione del Paese all’Ue, questo è
stato mantenuto, anno dopo anno, proprio perchè l’impegno delle autorità romene
non sembrano aver convinto finora gli esponenti di Bruxelles. (traduzione di Adina Vasile)