Sicurezza nelle scuole all’attenzione delle autorità
La sicurezza nelle scuole di Romania è di nuovo all’attenzione dei responsabili e non solo, dopo che un’insegnante di un collegio di Bucarest è stata ferita con il coltello da uno studente ieri, in aula. L’aggressore, studente della decima classe, ha ferito la professoressa alla gola, all’inizio della lezione di lingua giapponese, senza motivo apparente.
Daniela Budu, 06.04.2023, 12:00
La sicurezza nelle scuole di Romania è di nuovo all’attenzione dei responsabili e non solo, dopo che un’insegnante di un collegio di Bucarest è stata ferita con il coltello da uno studente ieri, in aula. L’aggressore, studente della decima classe, ha ferito la professoressa alla gola, all’inizio della lezione di lingua giapponese, senza motivo apparente.
L’incidente ha scatenato numerose reazioni, sia da parte delle autorità che dei sindacati. Il Ministero dell’Istruzione ha annunciato che le competenti istituzioni stanno accertando le circostanze, assicurando che monitorerà le misure prese dal rispettivo colleggio sia dal punto di vista legale che come sostegno concesso agli studenti testimoni. La ministra Ligia Deca considera l’incidente un segnale d’allarme che si aggiunge alle altre situzioni che hanno attirato l’attenzione sull’importanza che va concessa alla sicurezza in ambiente scolastico. Ligia Deca ha detto che la scuola deve essere un posto in cui sia gli studenti che gli insegnanti si sentano al sicuro.
A sua volta, la Federazione dei Sindacati dell’Istruzione Spiru Haret ha sollecitato al Governo di intensificare le misure di prevenzione degli atti di violenza nelle strutture di insegnamento e innasprire la legislazione vigente in materia di sicurezza nelle scuole. La Federazione attira l’attenzione in una nota di ricevere settimanalmente dei segnali legati ad atti di violenza e consumo di droga nelle scuole. Considera, inolter, che le scuole non hanno gli strumenti necessari per prendere delle misure immediate ed efficaci in caso di violenze contro i dipendenti. Inoltre le sanzioni attuali, come il trasferimento disciplinare oppure il voto in condotta basso, sono completamente prive di efficienza. Perciò, la Federazione sollecita ai parlamentari che, parallelamente ai dibattiti sul ddl relativo all’insegnamento preuniversitario, istituiscano anche delle misure di protezione per i dipendenti del sistema.
Dal canto suo, la Federazione dei Sindacati Liberi dell’Insegnamento considera che il gesto debba allarmare non solo il sistema educativo e i genitori, ma soprattutto le autorità. Lo spazio scolastico è già diventato insicuro, se pensiamo solo a quanto accaduto ultimamente, quando abbiamo assistito ad atti di violenza, minacce, abusi o consumo di droga, si legge in un nota della Federazione. I sindacalisti dell’Istruzione sostengono che la mancanza di un intervento quanto più rapido e fermo delle autorità farà sicchè gli insegnanti abbiamo paura di svolgere l’attività nelle scuole, e gli alunni subiranno un’influenza negativa da parte di coloro che perturbano la calma.
Uno studio della Fondazione World Vision Romania attirava l’attenzione sin da qualche anno addietro che il 71% degli alunni romeni è stato testimone o vittima della violenza strada facendo per andare a scuola, oppure durante gli intervalli o persino le lezioni. I dati erano completati da un rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che piazzava la Romania al terzo posto in Europa nella graduatoria dei 42 paesi in cui il bullismo è stato investigato.