Shoah: commemorazioni in Romania
La Romania ha commemorato la Giornata Nazionale della Shoah con una serie di eventi organizzati a Bucarest e in altre città del Paese. In una seduta solenne, la Camera dei deputati di Bucarest ha adottato una Dichiarazione che ribadisce, tra l’altro, la risolutezza dei parlamentari di sostenere le azioni volte a combattere la xenofobia e l’antisemitismo.
Bogdan Matei, 09.10.2013, 12:42
Inoltre, i deputati sollecitano al Governo di concedere il pieno appoggio alla continuazione dei programmi per la commemorazione delle vittime della Shoah, poichè, come si sottolinea nella Dichiarazione, “assumersi il passato è un momento di responsabilità”.
Da rappresentante della minoranza ebrea, il deputato Aurel Vainer ha espresso il plauso al fatto che il Parlamento ha adottato una legge importante volta a combattere il razzismo e la xenofobia.
Presente alla seduta della Camera, l’Ambasciatore d’Israele a Bucarest, Dan Ben Eliezer, ha espresso, da parte sua, apprezzamenti per la legislazione adottata dalla Romania contro il negazionismo dell’Olocausto e contro le dichiarazioni antisemite.
A livello continentale, la Shoah viene commemorata ogni anno il 9 novembre, in occasione della Giornata internazionale di lotta al razzismo e all’antisemitismo, quando, nel 1938, nella Germania già governata dai nazisti, i demoni dei crimini antisemiti si erano scatenati nella cosiddetta “Notte dei cristalli”, quando centinaia di ebrei sono stati uccisi. Quella notte viene considerata l’inizio della Shoah, la tragedia che ha provocato sei milioni di vittime.
Per la Romania, però, una data che ha un significato particolare è quella del 9 ottobre, istituita dal governo nel 2004 come Giornata Nazionale della Shoah, per ricordare il 9 ottobre del 1941, quando il regime filonazista del maresciallo Ion Antonescu cominciò a deportare gli ebrei delle province orientali della Bessarabia e Bucovina nella confinante Transnistria.
Le statistiche indicano che tra i 250.000 e i 300.000 ebrei sono morti dopo la deportazione. Ignorata metodicamente se non addirittura negata durante il comunismo, la Shoah è stata riconosciuta dalle autorità romene appena nel 2004, in base alle conclusioni della Commissione internazionale presieduta dal Nobel per la Pace, Elie Wiesel.
Ritenuto, accanto al comunismo, il più tragico episodio della storia moderna del Paese, per i romeni l’Olocausto ha significato non solo colpevolezza e vergogna, ma anche coraggio, umanità ed eroismo. A partire dall’ex Regina madre Elena alla gente semplice, non sono stati in pochi i romeni che hanno salvato ebrei dalla Shoah e che sono stati riconosciuti dallo Stato d’Israele come giusti tra i popoli.