Sforzi per sbloccare i negoziati sulla Brexit
Nei prossimi mesi, gli sforzi di Bruxelles e di Londra per raggiungere un accordo sulla Brexit si accelereranno. È la conclusione dei colloqui che il presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, e la premier britannica Theresa May hanno svolto, lunedì, nell’ambito di una visita nel Belgio di cui Downing Street afferma che è stata pianificata qualche settimana prima. Le agenzie di stampa notano, però, che l’arrivo del capo dell’Esecutivo britannico a Bruxelles ha creato l’impressione di urgenza dopo l’ultimo round di colloqui considerato deludente per quanto riguarda la Brexit. I negoziati, iniziati poco dopo che i britannici hanno deciso, tramite referendum, di lasciare l’UE, sono bloccati a causa delle posizioni divergenti in merito alla somma che Londra dovrebbe pagare dopo aver lasciato l’Unione.
Corina Cristea, 17.10.2017, 13:29
Il negoziatore-capo della Commissione Europea, Michel Barnier, ha espresso il suo rimpianto per questa situazione, definendola estremamente preoccupante”. Abbiamo lavorato in maniera costruttiva, abbiamo chiarito certi aspetti, senza fare però grandi passi in avanti”, ha constatato, di recente, Barnier, alla fine del quinto round di colloqui, in una conferenza stampa con il segretario di stato britannico per la Brexit, David Davis.
I colloqui si sono svolti prima del vertice cruciale dell’UE, del 19-20 ottobre, al quale Londra spera, però, che i leader europei decidano che si siano registrati sufficienti progressi per l’apertura dei negoziati sul futuro dei rapporti commerciali tra l’UE e la Gran Bretagna. Secondo la bozza di dichiarazione dei leader europei, consultata dalla Reuters, al Regno Unito sarà offerta la possibilità di aprire a dicembre i negoziati sul libero scambio, mentre Londra, dal canto suo, dovrebbe proporre termini migliori per il suo ritiro dall’UE.
Bruxelles considera prioritari tre capitoli di negoziato – la fattura” della Brexit, i diritti dei cittadini dell’UE in Gran Bretagna e la situazione del confine fra l’Irlanda e la provincia britannica Irlanda del Nord — e condiziona qualsiasi discussione sui futuri rapporti con Londra da una previa intesa in merito a questi aspetti.
Nel frattempo, in Gran Bretagna, il ministro degli Esteri Boris Johnson ha avuto un incontro informale con i suoi colleghi di più stati europei, al quale ha partecipato anche il ministro romeno Teodor Meleşcanu, il quale ha sottolineato che la Romania manterrà anche dopo l’uscita della Gran Bretagna dall’UE il Partenariato strategico con questo Paese, in maniera coerente e conseguente con il desiderio di mantenimento dell’unità europea. (tr. G.P.)