Sfide per medici dopo disastro nel club di Bucarest
Un gruppo di esperti del Politecnico di Bucarest ha identificato la composizione chimica emanata dai materiali bruciati al club Colectiv. Si tratta di una combinazione di monossido di carbonio, cianuro, monossido di azoto, acido cloridrico e altre sostanze tossiche.
Roxana Vasile, 03.11.2015, 13:09
Un gruppo di esperti del Politecnico di Bucarest ha identificato la composizione chimica emanata dai materiali bruciati al club Colectiv. Si tratta di una combinazione di monossido di carbonio, cianuro, monossido di azoto, acido cloridrico e altre sostanze tossiche.
E’ difficile immaginare una simile combinazione di veleni per un essere umano, dice il capo della clinica di chirurgia plastica dell’ospedale di emergenza Floreasca di Bucarest, il medico Ioan Lascar. E’ una grande sfida per i medici che curano i feriti, ha spiegato Ioan Lascar.
La maggior parte delle ustioni alla superficie non generano una prognosi preoccupante, però l’associazione con l’inalazione di gas talmente tossico e con la temperatura che ha provocato ustioni alle vie respiratorie e probabilmente al tessuto polmonare, ha generato questo tipo di evoluzione del tutto imprevedibile e mai incontrato, ha spiegato il medico Ioan Lascar.
Molti dei giovani ustionati sono ricoverati nei reparti terapia intensiva di 12 ospedali di Bucarest, intubati e ventilati meccanicamente. Il direttore sanitario dell’Ospedale Universitario di Bucarest, Dragos Davitoiu, ha presentato la procedura per questi pazienti.
I medici li tengono sotto monitoraggio e decidono quali tappe seguire nel curare le ferite, decidono quale intervento chirurgico fare e quando, vengono bendati, puliti, curati, le terapie a sostegno delle funzioni vitali sono continue, ha detto Dragos Davitoiu.
Nei giorni prossimi, a causa della metabolizzazione delle sostanze tossiche che arriverano nei reni, per alcuni pazienti sarà necessaria la dialisi. Saranno fatti anche dei trapianti di pelle. Il ministro della Salute, Nicolae Banicioiu ha spiegato che in Romania esiste una banca della cute.
Attualmente la riserva è abbastanza importante, in grado di coprire le necessità in questo momento. Ma ci sono anche in tante le persone disponibili a donare. Ovviamente, accettiamo qualsiasi aiuto, non diciamo no a nessuno, ha detto il ministro.
A sostegno del personale medico romeno, che ha fatto prova di una mobilitazione esemplare per salvare i feriti, sono giunti colleghi da Israele e Francia, i quali hanno ammesso di non essersi mai confrontati nella loro carriera con una simile cosa.
Il prof. Marc Chaouat è segretario generale della Società francese per lo studio e la cura delle ustioni, specializzato in chirurgia plastica ed estetica. Si tratta di una situazione eccezionale, estremamente rara. Ho un’esperienza di 20 anni nella chirurgia delle ustioni, però non mi sono confrontato con una simile cose, e neanche con un numero talmente alto di pazienti, che vanno curati simultaneamente, ha detto lo specialista francese.
Autorità e medici temono che il numero dei decessi aumenterà notevolmente. Ai familiari delle vittime e ai romeni, in generale, altro non resta che pregare per le loro vite.