Sfide ecologiche in dibattito
Delegati di quasi 200 Paesi hanno iniziato, a Katowice, due settimane di colloqui per cercare di risolvere le vertenze politiche alla più importante assemblea dell’ONU sul riscaldamento globale, da quanto è stato firmato l’Accordo di Parigi del 2015. L’Accordo prevede obiettivi ambiziosi come la diminuzione dell’uso di combustibili fossili e di gas ad effetto serra, per combattere gli effetti del riscaldamento globale. Alla conferenza di Katowice sarà adottata una serie di misure per applicazione di questi obiettivi, cosa affatto facile viste, in primo luogo, le implicazioni finanziarie. Si aspetta, inoltre, un segnale chiaro da parte dei Paesi di conferma degli impegni assunti per il 2020, soprattutto dopo la decisione del presidente Donald Trump di uscita dall’Accordo di Parigi degli USA, una delle maggiori economie mondiali, che continueranno ad utilizzare tutti i tipi di combustibili, inclusi quelli più inquinanti.
Daniela Budu, 03.12.2018, 13:54
Delegati di quasi 200 Paesi hanno iniziato, a Katowice, due settimane di colloqui per cercare di risolvere le vertenze politiche alla più importante assemblea dell’ONU sul riscaldamento globale, da quanto è stato firmato l’Accordo di Parigi del 2015. L’Accordo prevede obiettivi ambiziosi come la diminuzione dell’uso di combustibili fossili e di gas ad effetto serra, per combattere gli effetti del riscaldamento globale. Alla conferenza di Katowice sarà adottata una serie di misure per applicazione di questi obiettivi, cosa affatto facile viste, in primo luogo, le implicazioni finanziarie. Si aspetta, inoltre, un segnale chiaro da parte dei Paesi di conferma degli impegni assunti per il 2020, soprattutto dopo la decisione del presidente Donald Trump di uscita dall’Accordo di Parigi degli USA, una delle maggiori economie mondiali, che continueranno ad utilizzare tutti i tipi di combustibili, inclusi quelli più inquinanti.
Si attendono inoltre assicurazioni che verrà stanziato un finanziamento adeguato alla realizzazione della transizione verso il target di zero emissioni di carbonio, in condizioni di sostenibilità. Graţiela Gavrilescu, vice primo-ministro e ministro dell’ambiente, capo della delegazione romena alla conferenza, ha ribadito gli impegni assunti da Bucarest. Graţiela Gavrilescu: “La Romania si affianca a tutti gli obiettivi e, ovviamente, alla posizione dell’Unione Europea. In secondo luogo, manteniamo la nostra posizione per quanto riguarda i target stabiliti tramite l’Accordo di Parigi, articolo 6. Sono obiettivi molto ambiziosi, ma ce li siamo assunti”.
Stando al ministro, Bucarest non si aspetta a modifiche degli obblighi assunti ed ha una strategia ben definita. Graţiela Gavrilescu: “La Romania ha una strategia di contrasto dei mutamenti climatici per un’economia a basse emissioni di carbonio, ma anche politiche per quanto riguarda la diminuzione delle emissioni di gas ad effetto serra. Non in ultimo, abbiamo una strategia di sviluppo durevole che intendiamo applicare nei prossimi anni”.
Alcuni rapporti internazionali resi pubblici prima della conferenza rilevano il superamento del livello di allarme per le emissioni di gas ad effetto serra che garantirebbero un riscaldamento di meno di 1,5-2 gradi centigradi sul pianeta per evitare conseguenze disastrose. Rapporti scientifici suggeriscono che ci sono ancora solo 12 anni in cui l’umanità può dimezzare le emissioni di gas ad effetto serra per evitare una futura catastrofe climatica. In primo luogo, i negoziatori devono stabilire il modo in cui funzionerà l’Accordo di Parigi quando i suoi provvedimenti entreranno in vigore, nel 2020, allo scopo di mantenere l’aumento globale delle temperature a meno di 2 gradi centigradi per secolo.