Scuole: Romania, incertezze sul rientro in aula
Le autorità centrali hanno annunciato che una decisione sulla riapertura delle scuole in Romania, con l’inizio del secondo semestre, sarà presa il 2 febbraio. Scuole che, tranne un periodo di due mesi, sono chiuse da marzo 2020 e la didattica esclusivamente online ha destato le scontentezze di alunni, genitori, professori e ong del settore. Di recente, il presidente Klaus Iohannis annunciava il possibile rientro in classe dall’8 febbraio, in base ad uno scenario a tre colori, già applicato all’inizio del corrente anno scolastico, che tiene presente il tasso di contagio in ogni località, precisando, però, che una decisione definitiva verrà presa il 2 febbraio.
Roxana Vasile, 27.01.2021, 11:56
Le autorità centrali hanno annunciato che una decisione sulla riapertura delle scuole in Romania, con l’inizio del secondo semestre, sarà presa il 2 febbraio. Scuole che, tranne un periodo di due mesi, sono chiuse da marzo 2020 e la didattica esclusivamente online ha destato le scontentezze di alunni, genitori, professori e ong del settore. Di recente, il presidente Klaus Iohannis annunciava il possibile rientro in classe dall’8 febbraio, in base ad uno scenario a tre colori, già applicato all’inizio del corrente anno scolastico, che tiene presente il tasso di contagio in ogni località, precisando, però, che una decisione definitiva verrà presa il 2 febbraio.
In questi giorni, il premier liberale Florin Cîțu ha spiegato, a sua volta, che per la decisione non conta quello che voglio io, bensì la situazione sanitaria. Non possiamo allentare troppo le condizioni, per poi trovarci di fronte a una pressione sul sistema sanitario. Contento, nonostante le critiche, dello svolgimento della campagna vaccinale, il premier Cîțu ha ipotizzato possibili allentamenti nel successivo periodo.
L’apertura delle scuole non è condizionata dall’immunizzazione anti-Covid degli insegnanti, bensì dalla curva epidemiologica, ha precisato il ministro dell’Istruzione, Sorin Cîmpeanu. Il rischio non può essere totalmente eliminato nè in Romania nè in altri Paesi, però va mantenuto entro i limiti che permettono la sua gestione, ha detto ancora il ministro Cîmpeanu, precisando che la Romania potrebbe prendere come riferimento le misure prese in altre scuole europee in cui non è stata osservata una crescita del tasso di contagio dal SARS-CoV-2. Invece, il ministro della Salute, Vlad Voiculescu, esorta a prudenza.
Particolarmente attivo in questo periodo, il Consiglio Nazionale degli Alunni spiega in una nota che il rientro a scuola in sicurezza è una corsa contro il tempo. Il Consiglio ha salutato sin dall’inizio la possibile riapertura decentralizzata delle scuole dall’8 febbraio, con la piena osservanza delle misure di sicurezza. Ma gli alunni deplorano il fatto che, passate due settimane dall’annuncio, le scuole non hanno ricevuto le indicazioni e le risorse necessarie ad un ritorno sicuro in classe. Siamo ad un passo dallo stesso caos affrontato a settembre (…). Sollecitiamo al Ministero dell’Istruzione e al Ministero della Salute di adoperarsi velocemente e stabilire entro il 30 gennaio tutti i dettagli necessari alla riapertura delle scuole, chiede il Consiglio Nazionale degli Alunni.