Scudo antimissile: inaugurati lavori in Romania
Sia il Partenariato strategico romeno-americano che il peso di Bucarest nelle strutture della NATO acquisiscono nuove dimensioni con l’inaugurazione dei lavori alla base di Deveselu (sud della Romania), dove saranno collocati elementi dello scudo antimissile americano. Gli esperti militari spiegano che gli intercettori saranno capaci di distruggere in tempo record i missili nemici. La base, che diventerà operativa fra due anni, si stende su circa 175 ettari e ospiterà 200 militari e tecnici americani.
Bogdan Matei, 29.10.2013, 13:13
“La base di Deveselu sarà una componente fondamentale nella costruzione del sistema di difesa antimissile della NATO. Entro la fine del 2015, la base sarà operativa e integrata nel sistema complessivo della NATO. C’è anche un altro aspetto notevole di questo evento, che dimostra chiaramente l’impegno assunto dalla Romania e dagli USA davanti alla NATO e all’Europa”, ha dichiarato il vicesegretario generale dell’Alleanza, Alexander Vershbow, presente all’inaugurazione dei lavori.
Agli americani spetterà la dotazione della base militare, e ai romeni il suo allestimento. Già sono in corso i lavori a una via d’accesso e a un impianto di depurazione e fognatura.
“Per noi, per i romeni, l’evento di oggi ha forse un significato più profondo: si tratta dell’integrazione della Romania nei sistemi e nelle strutture della NATO. La Romania entra nel club degli stati membri della NATO che assicureranno una delle più perfezionate soluzioni destinate alla protezione dei cittadini europei e americani contro la minaccia reale rappresentata dall’attacco di missili balistici”, ha dichiarato il capo dello stato romeno, Traian Basescu.
L’idea è stata confermata dal vicesegretario americano alla Difesa, James Miller, stando al quale la Romania si conferma uno dei più capaci partner degli Stati Uniti. Il collocamento degli elementi dello scudo antimissile a Deveselu costerà circa 400 milioni di dollari, stanziati quasi integralmente dal Pentagono. Gli intercettori di Deveselu rientrano in un sistema più ampio, che include impianti complementari in altri due stati membri della NATO — Polonia e Turchia.