Schengen, un tema scottante
L’adesione della Romania allo spazio europeo di libera circolazione Schengen è da anni un argomento scottante. Più precisamente, dal 2011, da quando il Paese adempie a tutti i criteri tecnici per far parte del gruppo degli stati i cui cittadini non vengono controllati alla dogana, quando vogliono spostarsi da uno stato membro all’altro. La decisione sull’accettazione a Schengen viene presa all’interno del Consiglio Europeo e solo a maggioranza di voti. Tuttavia, per oltre un decennio, alcuni stati dell’Unione si sono opposti all’adesione della Romania. L’Olanda è stata costantemente uno di essi ed è tuttora l’unico Paese ancora riluttante.
Ieri il premier olandese è venuto in Romania per visitare i soldati olandesi che fanno parte del gruppo tattico della NATO sotto comando francese. Mark Rutte ha incontrato il presidente Klaus Iohannis e il primo ministro Nicolae Ciucă e lottenimento del sostegno alladesione della Romania allarea Schengen – diventata, a Bucarest, un vero e proprio obiettivo nazionale – è stato uno dei principali temi nell’agenda. Il primo ministro Rutte ha dichiarato di non essere contrario alladesione della Romania allarea di libera circolazione, ma che questo processo deve essere strettamente correlato alla riforma della Giustizia e al rispetto dello stato di diritto.
Il presidente Klaus Iohannis ha considerato positiva la discussione con il capo del governo olandese: «Il fallimento non è unopzione. Un fallimento in questo obiettivo nazionale porterebbe probabilmente a un aumento delleuroscetticismo in Romania, ma è una variante ipotetica che non accadrà, perché non prendiamo in calcolo la variante del fallimento, ma solo quella vincente».
Da parte sua, il primo ministro Nicolae Ciucă ha parlato dei benefici per lambiente economico tramite l’eliminazione dei controlli alle frontiere interne: «Questa cooperazione vivace nel settore imprenditoriale mi porta a sottolineare il beneficio diretto che ladesione della Romania a Schengen può apportare alleconomia olandese. Eliminando i controlli alle frontiere interne, i costi dei trasporti diminuiranno notevolmente, come pure gli effetti negativi dei ritardi per i mercati e le catene del valore».
Intanto, in esclusiva per Radio Romania, la Presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, ha condannato le dichiarazioni offensive fatte, la scorsa settimana, nella sessione plenaria del Parlamento europeo, da un eurodeputato tedesco, che ha definito la Romania il “Wild West dellUnione Europea”. Nei confronti del deputato è stata avviata unindagine. Quanto alla Romania, Roberta Metsola ha sottolineato che merita di essere accolta nell’area Schengen, perché riunisce tutte le condizioni tecniche e legali. La prossima settimana il Parlamento europeo voterà una risoluzione in cui è stata inclusa la richiesta di accettazione a Schengen della Romania e della confinante Bulgaria entro la fine di questanno.
Roxana Vasile, 13.10.2022, 15:58