Schengen, un nuovo rinvio
L'Austria continua a opporsi all'ingresso di Romania e Bulgaria nell’Area Schengen terrestre.
Corina Cristea, 11.10.2024, 11:49
Il Consiglio Giustizia e Affari Interni svoltosi giovedì non ha portato alcuna modifica riguardo alla piena adesione di Romania e Bulgaria a Schengen. L’Austria resta inflessibile nel dare il suo consenso, come lo ha fatto quasi un anno fa, anche se la Commissione e il Parlamento Europeo hanno ribadito che i due paesi soddisfano tutte le condizioni per l’adesione anche con le frontiere terrestri. C’è ancora molto da fare, sostiene il ministro dell’Interno austriaco, Gerhard Karner.
“Siamo sulla buona strada, ma non alla fine delle discussioni. Le misure stanno chiaramente avendo buoni effetti. Al confine tra l’Austria e l’Ungheria la migrazione è diminuita. Frontex e i funzionari sono impegnati nella protezione dei confini dell’Unione. Dovremmo, però, portare avanti intensamente le discussioni per quanto riguarda la frontiera tra Bulgaria e Turchia, affinché la situazione migliori non solo per l’Austria, ma per l’intero Spazio Schengen. È chiaro che sia i controlli alle frontiere dell’Unione che quelli all’interno dell’Area Schengen stanno mostrando i loro effetti. C’è ancora molto da fare, serve ancora tanto duro lavoro”, ha detto Karner.
Una dichiarazione piuttosto ambigua che non suggerisce alcun termine chiaro per l’allargamento terrestre dell’area europea di libera circolazione con i due paesi, che lavorano in tandem in questo iter. Un iter iniziato circa due decenni fa e per il quale Bucarest adempiva all’acquis Schengen sin dal 2011, quando era stata inizialmente prevista l’adesione.
“La Romania è pienamente preparata, abbiamo applicato e soddisfatto tutti i criteri per entrare anche con le frontiere terrestri. Stiamo implementando perfettamente la decisione Schengen aerea adottata dal Consiglio nel dicembre dell’anno scorso”, ha dichiarato il ministro degli Interni romeno, Cătălin Predoiu, prima del Consiglio GAI a Lussemburgo.
“Abbiamo ridotto significativamente l’immigrazione clandestina grazie agli sforzi della Polizia di Frontiera e alla cooperazione di polizia. Continueremo ad applicare tutte le procedure Schengen e siamo pronti a implementare tutti gli strumenti Schengen (…) Continueremo a cooperare con gli stati membri e con la Commissione per garantire rigorosamente la sicurezza delle frontiere del nostro paese e, implicitamente, dell’UE”, ha dichiarato Predoiu.
“Non esiste alcun requisito che non abbiamo soddisfatto”, ha affermato, a sua volta, il ministro degli Interni ad interim bulgaro, Atanas Ilkov. “La Romania e la Bulgaria hanno soddisfatto tutte le condizioni e hanno fatto anche più del necessario. Sono molto ottimista e spero che questa decisione venga presa al più presto possibile, mentre io sono in carica”, ha dichiarato, da parte sua, Ylva Johansson, commissaria europea agli Affari interni, stando alla quale l’adesione di Romania e Bulgaria sarà discussa nuovamente al Consiglio di dicembre. Fino allora i negoziati si terranno nell’ambito del Coreper, il Comitato dei rappresentanti permanenti dei governi degli stati membri presso l’Unione Europea.