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Schengen terrestre, un obiettivo fattibile

Dal 31 marzo, la Romania entra a far parte dell’Area Schengen con le frontiere aeree e marittime, però dovrà ancora aspettare almeno fino alla fine di quest’anno per l’integrazione completa.

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, 25.03.2024, 19:39

Alla fine di questa settimana, la Romania entrerà a far parte dell’Area Schengen con le frontiere aeree e marittime. Questo è però solo il primo passo verso la completa integrazione nello spazio europeo di libera circolazione, un obiettivo fattibile entro la fine dell’anno, secondo il ministro dell’interno romeno, Cătălin Predoiu. Il ministro ha affermato che la parte romena ha già concluso i preparativi tecnici per il momento del 31 marzo e che, nonostante il blocco dell’Austria, il rapporto con il suo omologo austriaco, Gerhard Karner, è ottimo. “Siamo in permanente contatto con il Ministero dell’Interno dell’Austria. Ho avuto personalmente lunghi colloqui con il ministro Karner quest’anno, tre volte finora, il più recente la settimana scorsa, a Vienna. I rapporti sono ottimi, collaboriamo molto bene per la tutela delle frontiere, il contrasto della migrazione illegale e della criminalità transfrontaliera. Ho proposto al ministro Karner di estendere la nostra collaborazione al di là dell’argomento Schengen e di avere una piattaforma di collaborazione poliziesca internazionale molto solida con l’Austria. Siamo molto interessati al contrasto del narcotraffico e del traffico di esseri umani”, ha detto  Cătălin Predoiu.

Dopo il 31 marzo, i romeni che viaggeranno in aereo verso stati Schengen, ovvero il 70% di coloro che usano l’aereo per viaggiare all’estero, non dovranno più fermarsi ai controlli sui 17 aeroporti romeni per la verifica dei loro documenti. Tuttavia, i poliziotti resteranno negli aeroporti e faranno controlli in modo aleatorio, ha detto il capo dell’Ispettorato Generale della Polizia di Frontiera, Cornel-Laurian Stoica, spiegando che simili verifiche saranno effettuate in base a un’analisi sul rischio oppure nel caso di un sospetto ragionevole. “In un caso del genere, il poliziotto potrà agire per stabilire l’identità della persona e verificare la base-dati. I poliziotti saranno dotati di attrezzatura mobile di controllo per poter effettuare queste verifiche. Se i sospetti si confermano, il viaggio della rispettiva persona sarà interrotto e verranno applicate le misure legali”, ha spiegato Cornel-Laurian Stoica.

Secondo la Commissione e il Parlamento Europeo, la Romania adempie a tutti i criteri tecnici per l’adesione all’Area Schengen, d’altronde gli unici necessari per ottenere luce verde. La decisione dell’Austria di bloccare ancora l’accesso per i confini terrestri, che sono anche i più transitati, è considerata un’azione politica priva di fondamento, visto che l’argomento secondo il quale la Romania si troverebbe sulla rotta della migrazione illegale verso l’Europa occidentale è smentito dalle cifre. Il mantenimento della Romania fuori dall’Area Schengen ha effetti negativi significativi dal punto di vista economico. L’Amministrazione di Bucarest ha dimostrato che i danni provocati ammontano ad almeno il 2% del Prodotto Interno Lordo, e un ex ministro dell’economia romeno stimava che il Paese perde 10 miliardi di euro all’anno.

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