Schengen: rinviato ingresso Romania e Bulgaria
I ministri dell’Interno e della Giustizia dei Paesi Ue hanno rinviato la decisione sulla data di adesione della Romania e Bulgaria allo spazio europeo di libera circolazione. La Germania, Olanda, Francia e Gran Bretagna hanno espresso l’opposizione all’ingresso della Romania e Bulgaria nell’Area Schengen, motivando che i due Paesi potrebbero diventare la fonte di un flusso migratorio difficilmente controllabile. Sofia e Bucarest hanno criticato ripetutamente questa posizione intransigente che trasforma l’adesione a Schengen da un meccanismo a carattere tecnico in uno strumento politico di costrizione.
Valentin Țigău, 06.12.2013, 14:11
I ministri dell’Interno e della Giustizia dei Paesi Ue hanno rinviato la decisione sulla data di adesione della Romania e Bulgaria allo spazio europeo di libera circolazione. La Germania, Olanda, Francia e Gran Bretagna hanno espresso l’opposizione all’ingresso della Romania e Bulgaria nell’Area Schengen, motivando che i due Paesi potrebbero diventare la fonte di un flusso migratorio difficilmente controllabile. Sofia e Bucarest hanno criticato ripetutamente questa posizione intransigente che trasforma l’adesione a Schengen da un meccanismo a carattere tecnico in uno strumento politico di costrizione.
La Romania e la Bulgaria affermano di riunire tutti i requisiti tecnici necessari per Schengen e che la loro adesione non andrebbe collegata e condizionata con una serie di riforme nel campo della giustizia, in via di attuazione. Del resto, in una dichiarazione congiunta, i due Paesi esprimono il disappunto che a Bruxelles non si sia potuta prendere una decisione sulla loro adesione e chiedono la ripresa delle discussioni appena sarà raggiunta l’unanimità necessaria per una decisione favorevole. Allo stesso tempo, i due Paesi invitano i partner europei a rispondere il prima possibile alle attese legittime di una decisione positiva, in conformità ai provvedimenti del Trattato di adesione all’Ue.
“Se continuano ad esistere delle difficolta, ed è possibile che esistano, da parte di certi stati membri, che sono pochi, nell’adozione di una decisione adesso, in modo evidente, ci sarà una futura agenda, perchè l’obiettivo dell’adesione resta un obiettivo legittimo della Romania. Ciò che ha detto il presidente Barroso è stato estremamente eloquente e non va completato, dice molto chiaramente quali sono le motivazioni europee, interne, sociali, economiche, queste tentazioni populistiche di mescolare fra loro cose che non c’entrano”, ha affermato il ministro degli Esteri romeno, Titus Corlatean, ammettendo che le discussioni sul tema dell’adesione si svolgono in un clima politico complicato.
I ministri Ue dell’Interno e della Giustizia torneranno sull’argomento dell’adesione della Romania e Bulgaria al prossimo Consiglio, dopo la pubblicazione dalla Commissione Europea, a gennaio 2014, dei rapporti paese sui progressi fatti nell’ambito del Meccanismo di Cooperazione e Verifica nel campo della giustizia, istituito nei confronti dei due Paesi.