Schengen: Olanda non condiziona più adesione Romania al MCV
A marzo 2013, la Romania e la confinante Bulgaria avrebbero dovuto festeggiare due anni dall’adesione a Schengen. La decisione di accogliere i due Paesi nello Spazio di libera circolazione europeo è stata rinviata, però, diverse volte, in seguito ai riserbi espressi da certi stati membri sui loro progressi nella riforma della giustizia e nella lotta alla corruzione. L’Olanda è uno degli ultimi Paesi ad essersi opposti all’adesione della Romania, ponendo come requisito un rapporto positivo della Commissione Europea sui progressi nel campo della giustizia. Le notizie ricevute dal dal capo della diplomazia romena Titus Corlatean dal collega olandese in occasione della visita all’Aia, a breve tempo dopo la pubblicazione del rapporto della Commissione, sono state buone. Frans Timmermans ha affermato che l’Aia non condiziona più l’ingresso della Romania a Schengen al Meccanismo di Cooperazione e Verifica. Il Meccanismo resta, però, d’interesse per il Governo olandese, che apprezza i progressi della Romania, ma guarda con precauzione la possibilità di trovare al Consiglio Giustizia e Affari Interni del prossimo 7-8 marzo una risposta concreta alla richiesta di Bucarest.
“Dobbiamo essere molto prudenti ed esatti. Parliamo di una questione molto importante, per cui dobbiamo trovare la migliore soluzione. Dobbiamo ciò alla Romania, e sono contento che assieme al mio collega romeno siamo riusciti a parlare dell’importanza della relazione tra i due Paesi, perchè abbiamo tanto in comune: siamo partner nella Nato, nell’Ue, ma anche partner economici, commerciali e nell’agricoltura”, ha affermato Timmermans.
“Abbiamo salutato il fatto che il nuovo Governo olandese non abbia più nel suo programma un provvedimento che esisteva nel precedente programma di governo e che ha permesso nel passato il blocco dell’adesione della Romania a Schengen. Non viene fatto più questo collegamento con i progressi della Romania nell’ambito del Meccanimso di Cooperazione e Verifica, nè il condizionamento per quanto riguarda l’ingresso a Schengen”, ha dichiarato, dal canto suo, il ministro Titus Corlatean.
Il capo della diplomazia romena ha espresso la speranza che un primo passo possa essere compiuto la prossima settimana, al vertice dei ministri della Giustizia e degli Interni, quando Bucarest potrebbe ricevere il via libera per aderire a Schengen con i confini aerei e marittimi. Anche il premier romeno Victor Ponta spera in una decisione e reca come argomento a favore della Romania l’adempimento di tutti i requisiti tecnici in vista dell’adesione. Di recente, Ponta ha proposto che Bucarest invii a tutti i capi di stato e di governo dell’Ue una lettera congiunta del Governo, della Presidenza e del Parlamento di Bucarest sull’adesione a Schengen. Il capo dello stato romeno Traian Basescu è, invece, del parere che la lettera vada firmata solo dai decisori politici della maggioranza parlamentare e che debba contenere l’impegno a rimediare i problemi segnalati nel rapporto della Commissione Europea sui progressi nella giustizia.
România Internațional, 13.02.2013, 12:58
A marzo 2013, la Romania e la confinante Bulgaria avrebbero dovuto festeggiare due anni dall’adesione a Schengen. La decisione di accogliere i due Paesi nello Spazio di libera circolazione europeo è stata rinviata, però, diverse volte, in seguito ai riserbi espressi da certi stati membri sui loro progressi nella riforma della giustizia e nella lotta alla corruzione. L’Olanda è uno degli ultimi Paesi ad essersi opposti all’adesione della Romania, ponendo come requisito un rapporto positivo della Commissione Europea sui progressi nel campo della giustizia. Le notizie ricevute dal dal capo della diplomazia romena Titus Corlatean dal collega olandese in occasione della visita all’Aia, a breve tempo dopo la pubblicazione del rapporto della Commissione, sono state buone. Frans Timmermans ha affermato che l’Aia non condiziona più l’ingresso della Romania a Schengen al Meccanismo di Cooperazione e Verifica. Il Meccanismo resta, però, d’interesse per il Governo olandese, che apprezza i progressi della Romania, ma guarda con precauzione la possibilità di trovare al Consiglio Giustizia e Affari Interni del prossimo 7-8 marzo una risposta concreta alla richiesta di Bucarest.
“Dobbiamo essere molto prudenti ed esatti. Parliamo di una questione molto importante, per cui dobbiamo trovare la migliore soluzione. Dobbiamo ciò alla Romania, e sono contento che assieme al mio collega romeno siamo riusciti a parlare dell’importanza della relazione tra i due Paesi, perchè abbiamo tanto in comune: siamo partner nella Nato, nell’Ue, ma anche partner economici, commerciali e nell’agricoltura”, ha affermato Timmermans.
“Abbiamo salutato il fatto che il nuovo Governo olandese non abbia più nel suo programma un provvedimento che esisteva nel precedente programma di governo e che ha permesso nel passato il blocco dell’adesione della Romania a Schengen. Non viene fatto più questo collegamento con i progressi della Romania nell’ambito del Meccanimso di Cooperazione e Verifica, nè il condizionamento per quanto riguarda l’ingresso a Schengen”, ha dichiarato, dal canto suo, il ministro Titus Corlatean.
Il capo della diplomazia romena ha espresso la speranza che un primo passo possa essere compiuto la prossima settimana, al vertice dei ministri della Giustizia e degli Interni, quando Bucarest potrebbe ricevere il via libera per aderire a Schengen con i confini aerei e marittimi. Anche il premier romeno Victor Ponta spera in una decisione e reca come argomento a favore della Romania l’adempimento di tutti i requisiti tecnici in vista dell’adesione. Di recente, Ponta ha proposto che Bucarest invii a tutti i capi di stato e di governo dell’Ue una lettera congiunta del Governo, della Presidenza e del Parlamento di Bucarest sull’adesione a Schengen. Il capo dello stato romeno Traian Basescu è, invece, del parere che la lettera vada firmata solo dai decisori politici della maggioranza parlamentare e che debba contenere l’impegno a rimediare i problemi segnalati nel rapporto della Commissione Europea sui progressi nella giustizia.