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Schengen: l’ingresso della Romania e la questione dei rrom in Francia

A Parigi, dopo l’escalation di dichiarazioni delle ultime due settimane sulla stampa, i politici francesi sembrano aver temperato le loro affermazioni sui rrom provenienti dalla Romania e l’ingresso della Romania nell’Area Schengen. Nel frattempo, sono continuate le reazioni del Governo di Bucarest. In interviste a Radio France Internationale e al quotidiano L’Express, il capo della diplomazia romena, Titus Corlatean, ha sottolineato che tra la questione degli etnici rrom presenti in Francia, l’adesione della Romania a Schengen e il Meccanismo di Cooperazione e Verifica, tramite cui la Commissione Europea sta monitorando le riforme nella giustizia romena, non c’è alcun legame. La Romania riunisce tutti i criteri tecnici in vista dell’adesione a Schengen, in linea di principio, dal 1 gennaio del 2014. Per quanto riguarda il problema dei rrom, che alcuni politici francesi collegano in modo artificiale all’ingresso della Romania nell’Area Schengen, è un problema europeo e, come tale, va risolto a livello europeo.

, 08.10.2013, 12:33

A Parigi, dopo l’escalation di dichiarazioni delle ultime due settimane sulla stampa, i politici francesi sembrano aver temperato le loro affermazioni sui rrom provenienti dalla Romania e l’ingresso della Romania nell’Area Schengen. Nel frattempo, sono continuate le reazioni del Governo di Bucarest. In interviste a Radio France Internationale e al quotidiano L’Express, il capo della diplomazia romena, Titus Corlatean, ha sottolineato che tra la questione degli etnici rrom presenti in Francia, l’adesione della Romania a Schengen e il Meccanismo di Cooperazione e Verifica, tramite cui la Commissione Europea sta monitorando le riforme nella giustizia romena, non c’è alcun legame. La Romania riunisce tutti i criteri tecnici in vista dell’adesione a Schengen, in linea di principio, dal 1 gennaio del 2014. Per quanto riguarda il problema dei rrom, che alcuni politici francesi collegano in modo artificiale all’ingresso della Romania nell’Area Schengen, è un problema europeo e, come tale, va risolto a livello europeo.



A fine settembre, il ministro dell’Interno francese, Manuel Valls, dichiarava che la maggioranza dei rrom non desiderano integrarsi in Francia e che dovrebbero tornare in Romania. Argomento di polemica inclusivamente tra i colleghi socialisti del ministro Valls, la questione dei rrom è stata affrontata con il ministro dell’Interno romeno Radu Stroe a Lussemburgo, in occasione del vertice dei ministri dell’Interno Ue. L’incontro è avvenuto “in uno spirito costruttivo” — ha rassicurato l’entourage di Manuel Valls, stando al quale i due ministri hanno parlato dei campi rrom illegali sul territorio francese. Bucarest afferma di compiere degli sforzi e di mettere in pratica programmi nazionali di integrazione degli etnici rrom, solo che i risultati non possono essere visibili a breve termine, ma solo a medio e lungo termine. Inoltre, tra la Romania e la Francia c’è un meccanismo di cooperazione sull’inclusione sociale e l’espulsione dalla Francia di cittadini europei non è una soluzione — afferma il Ministero dell’Interno romeno. Alla fine, tutti gli europei hanno il diritto alla libera circolazione nell’Ue.



Sul territorio francese vivrebbero circa 20.000 rrom, alcuni accusati di furto dalle tasche, di accattonaggio aggressivo o di furto da abitazioni. In simili situazioni però c’è una buona cooperazione tra le forze di polizia e i sistemi giuridici francese e romeno, ai fini del contrasto della delinquenza Bucarest essendo disposta persino a potenziare il numero di poliziotti distaccati a Parigi.



La Romania può capire che la questione dei rrom è una delicata negli attuali dibattiti politici in Francia, nella prospettiva delle elezioni municipali del prossimo anno, ma si aspetta che Parigi, partner tradizionale e strategico della Romania, agisca sia nello spirito dell’ottima relazione bilaterale, che nel contesto del riconoscimento dell’ultimazione del processo di valutazione e dell’adempimento ai requisiti per entrare a Schengen. Bucarest auspica che, se l’attuale Governo francese non è più interessato a questa reciprocità, ne sia informata, ma non attraverso i media.

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