Scatti salariali per i dipendenti del sistema sanitario
Da parecchi anni, la Romania si confronta con un ampio esodo del personale medico, che va all’estero, attratto, ovviamente, da stipendi maggiori, ma anche dai sistemi sanitari funzionali e dall’infrastruttura medica moderna di altri Paesi come Francia, Germania, Gran Bretagna. Per la Romania, le conseguenze di queste partenze sono nefaste e aggravano i problemi del sistema sanitario. Molti ospedali affrontano, oltre allo scarso finanziamento, anche un deficit di personale.
Leyla Cheamil, 30.03.2018, 14:22
Da parecchi anni, la Romania si confronta con un ampio esodo del personale medico, che va all’estero, attratto, ovviamente, da stipendi maggiori, ma anche dai sistemi sanitari funzionali e dall’infrastruttura medica moderna di altri Paesi come Francia, Germania, Gran Bretagna. Per la Romania, le conseguenze di queste partenze sono nefaste e aggravano i problemi del sistema sanitario. Molti ospedali affrontano, oltre allo scarso finanziamento, anche un deficit di personale.
Secondo uno studio reso pubblico alla fine dello scorso anno e realizzato dall’Associazione Romena per lo Sviluppo della Salute, circa 15.700 medici romeni lavorano all’estero. Lo stato sta cercando di prendere delle misure per convincere il personale medico a rimanere nel Paese, però, sebbene gli stipendi siano aumentati, non arrivano tuttavia agli standard occidentali. Negli ultimi giorni, i dipendenti del sistema sanitario hanno protestato, chiedendo aumenti salariali per tutto il personale del sistema sanitario e dell’assistenza sociale, come anche la rinuncia alla limitazione degli scatti. I sindacati sostengono inoltre che gli aumenti salariali sono applicati parzialmente ad alcune categorie di dipendenti, mentre la Legge sulla retribuzione, che limita al 30% gli scatti nel sistema sanitario, rende inapplicabile il regolamento riguardante gli scatti.
Giovedì, il Governo ha adottato una decisione sul regolamento di base che stabilisce i posti di lavoro, le categorie di personale e l’ammontare degli scatti per le condizioni di lavoro nel settore sanitario e dell’assistenza sociale. Stando al portavoce dell’Esecutivo, Nelu Barbu, la legge prevede un livello massimo degli scatti concessi nel sistema sanitario e dell’assistenza sociale pari al 30% della somma degli stipendi di base del personale dirigenziale. Egli ha menzionato che, per quanto riguarda i posti di lavoro in condizioni pericolose, gli scatti ammontano dal 15% fino al 25% dello stipendio lordo, nel caso dei posti di lavoro in condizioni particolarmente pericolosi — dal 35% fino all’85%, mentre per quelli in condizioni pesanti — dal 10% fino al 15%. Inoltre, il personale che svolge la propria l’attività in ambienti in cui esistono fonti di radiazioni o generatori di radiazione in condizioni pericolose gode di scatti di fino al 30%. Il personale che svolge la propria attività in unità sanitarie speciali riceverà scatti del 10% fino al 15%, mentre quello che lavora in centri ospedalieri situati in località isolate — di fino al 20%. Allo stesso tempo, il personale che svolge la propria attività in centri di assistenza sociale per cui è previsto o meno l’alloggio beneficerà di scatti dal 7,5% fino al 75%. Viene applicato un aumento più consistente a coloro che lavorano in condizioni molto pericolose, come i laboratori in cui sono testate malattie come l’AIDS oppure chi offre assistenza ai malati di tubercolosi.