Scandalo nell’ambiente universitario
Le autorità romene stanno verificando i casi di molestie sessuali segnalati recentemente nelle università.
Mihai Pelin, 01.08.2024, 13:06
Il Ministero dell’Istruzione di Bucarest ha sollecitato controlli a livello delle istituzioni di insegnamento universitario riguardo ai casi che hanno implicato elementi di molestie sessuali (o atti simili) a seguito di alcune recenti informazioni. Le misure sono state annunciate dopo che diverse studentesse hanno sostenuto pubblicamente, nei giorni scorsi, di aver subito abusi sessuali da parte dei loro insegnanti. Finora sono tre i nomi menzionati intensamente sulla stampa e sui social network. Il sociologo Alfred Bulai smentisce le accuse, ma ha presentato richiesta di pensionamento. La SNSPA lo ha sospeso dall’incarico di direttore del Dipartimento di Sociologia. Non insegnerà più durante l’indagine interna della Commissione Etica dell’Università.
Nel frattempo, almeno 10 persone hanno inviato e-mail alla Procura riguardo al suo comportamento, dopo che i procuratori hanno invitato i cittadini a contattare le autorità se hanno informazioni sul caso. I messaggi non sono automaticamente denunce penali, queste devono essere inoltrate dopo un’udienza in Procura, ma nel caso del professor Bulai è stato avviato anche un procedimento penale per utilizzo della posizione a fini sessuali. Il professor Ştefan Adam dell’Università di Architettura di Bucarest ha chiesto lui stesso la sospensione dall’insegnamento, dopo che diverse studentesse lo hanno accusato di aver inviato loro messaggi indecenti e foto di lui nudo. L’architetto sostiene che questa è la sua vita privata che non deve intaccare l’immagine della facoltà.
Il terzo è il professor Marius Pieleanu, anche lui della SNSPA, accusato di molestie sessuali anche dall’ex ministra della Giustizia Ana Birchall, ma la Procura sostiene di non aver ricevuto alcuna notifica in questo caso. aIl sociologo è stato ancora invitato negli studi televisivi e non c’è stata alcuna indagine giornalistica su questo caso accaduto 16 anni fa, ha scritto Ana Birchall su una rete sociale. “Le molestie sessuali sono una piaga, che ha conseguenze disastrose sia sulle vittime che sul clima professionale in qualsiasi organizzazione. Quando chi molesta ricopre anche posizioni che presuppongono fiducia e autorità, come quella di insegnante, l’impatto è ancora più devastante. Apprezzo il coraggio di tutti coloro che si sono fatti avanti e hanno detto la verità, e incoraggio tutti coloro che sono stati vittime di abusi di qualsiasi tipo a denunciarli. Chiedo alle università che qualsiasi deviazione dalle norme di etica e integrità sia aspramente sanzionata, garantendo la tutela delle vittime e l’assistenza post-traumatica”, afferma la ministra dell’Istruzione, Ligia Deca.
I rappresentanti del Ministero dell’Istruzione sottolineano che le molestie sessuali, così come qualsiasi forma di molestia, sono considerate una deviazione dalle norme etiche e deontologiche relative al rispetto della persona e della dignità umana, considerato il fatto che distruggono la dignità dei diretti beneficiari del diritto all’istruzione e il prestigio della professione, secondo le disposizioni della Legge sull’istruzione universitaria del 2023. Il primo ministro Marcel Ciolacu si è dichiarato convinto che “saranno applicate le misure imposte dalla legge”.