Scandalo di corruzione
Bogdan Matei, 12.02.2016, 16:10
Per la stampa, l’interesse per
il fascicolo è alimentato dalle nuove prove che, per i politici di Bucarest, la
corruzione è traspartitica, ma anche transetnica. Nello spazio pubblico, sia
Voicu, che Paun si sono costruiti l’immagine di assidui militanti per
l’emancipazione della comunità rrom, la cui emarginazione da parte della
maggioranza dei romeni e persino dalle istituzioni dello stato non si
stancavano di denunciare. Nessuno avrebbe creduto che sarebbero stati proprio
loro a contribuire all’accentuarsi dell’emarginazione e della povertà della
comunità etnica di cui fanno parte. Uomo d’affari di successo, telegenico, buon
oratore, soprannominato Nicky Scorpione, Paun si trova al quarto mandato come
rappresentante dei rrom nel Parlamento. Personaggio sofisticato, direttore
d’orchestra di professione, rrom solo a metà, figlio del celebre violinista Ion
Voicu, l’altro è da decine di anni nel primo piano della vita mondana di
Bucarest. È stato prima membro dell’entourage di Nicu Ceausescu, figlio minore
del dittatore Nicolae Ceausescu, poi presenza costante nei programmi televisivi
sulle star o pseudostar di oggi. Vent’anni fa, entrava nel Parlamento sempre
come membro del Partito dei Rrom, per accumulare poi mandato dopo mandato come
socialdemocratico.
Nel fascicolo nei confronti dei deputati Voicu e Paun sono perseguiti penalmente
anche l’ex presidente dell’Agenzia Nazionale delle Entrate, Gelu Stefan
Diaconu, e il vicepresidente dell’Agenzia, Mihai Gogancea Vatasoiu. Accusati,
dal canto loro, dalla Direzione Nazionale Anticorruzione, di traffico
d’influenza, riciclaggio di denaro e dirottamento di fondi europei, i dirigenti
dell’Agenzia sono stati destituit, ieri, dal premier tecnocrate Dacian Ciolos.
È stata necessaria la destituzione in quanto, dichiarandosi innocente, Diaconu
ha respinto la richiesta di dimissioni formulata in precedenza dal ministro
delle Finanze, Anca Dragu. Il ministro aveva affermato che il Fisco è una delle
più importanti istituzioni in Romania e i suoi dirigenti devono essere al di
sopra di qualsiasi sospetto. (traduzione di Adina Vasile)