Salute: situazione grave negli ospedali romeni
Quasi 4.000 trasgressioni della legislazione in materia di difesa anti-incendio sono state accertata in seguito ai controlli preventivi condotti lo scorso anno in quasi 500 strutture ospedaliere romene. Lo rileva un rapporto elaborato dal Dipartimento per le Situazioni di Emergenza a dicembre 2020, inoltrato all’allora ministro della Salute . Un numero simile di irregolarità era stato segnalato anche un anno prima, nel 2019, secondo un altro rapporto.
Eugen Coroianu, 01.02.2021, 12:36
Quasi 4.000 trasgressioni della legislazione in materia di difesa anti-incendio sono state accertata in seguito ai controlli preventivi condotti lo scorso anno in quasi 500 strutture ospedaliere romene. Lo rileva un rapporto elaborato dal Dipartimento per le Situazioni di Emergenza a dicembre 2020, inoltrato all’allora ministro della Salute . Un numero simile di irregolarità era stato segnalato anche un anno prima, nel 2019, secondo un altro rapporto.
Tra le maggiori mancanze sono elencate il funzionamento senza unautorizzazione di sicurezza allincendio, l’assenza di mezzi di individuazione, segnalazione e allarme in caso di incendio oppure il mancato funzionamento di quelli esistenti nei parametri previsti dalla progettazione; la mancanza di unorganizzazione adeguata delle attività di difesa anti-incendio, soprattutto per quanto riguarda levacuazione dellutenza; la capacità ridotta di salvataggio dei pazienti che non si possono evacuare da soli, a causa della carenza di personale medico, soprattutto nei turni di notte.
130 reparti di terapia intensiva sono privi di autorizzazione di sicurezza da parte dei vigili del fuoco e numerosi ospedali funzionano senza idranti ed estintori, si legge ancora nel documento. In più, sono in uso impianti elettrici con guasti, improvvisazioni oppure sovraccarichi, a causa della connessione di apparecchiature il cui consumo supera la potenza dei circuiti. Sono state applicate centinaia di multe, avvertimenti e sono state eseguite esercitazioni di allarme/evacuazione e di primo soccorso.
I rapporti sono stati resi pubblici dal Ministero della Salute ieri, in seguito allincendio scoppiato la settimana scorsa allIstituto Matei Balș di Bucarest, che fa seguito ad unaltra simile tragedia avvenuta a novembre allOspedale Provinciale di Piatra Neamţ (nord-est). Nel caso di entrambe ci sono stati morti e feriti tra i pazienti affetti dal Covid-19. Lattuale ministro della Salute, Vlad Voiculescu, ha dichiarato che linfrastruttura sanitaria in Romania si è andata deteriorando costantemente negli ultimi anni e che si dovevano costruite già da molto tempo ospedali nuovi. Il ministro ha precisato che i reparti in cui sono curati malati di Covid continuano ad essere pieni, per cui gli impianti elettrici o di gas non possono essere sostituiti per il momento, anche se la presenza dellossigeno per lossigenoterapia rappresenta un fattore di rischio.
Il ministro ha promesso che nei prossimi tre anni saranno gettate le basi degli ospedali regionali di Craiova (sud), Iaşi (nord-est) e Cluj (nord-ovest), però cè bisogno di ospedali nuovi anche a Bucarest e in altre città. Voiculescu ha annunciato anche la creazione di un Fondo nazionale per i problemi dellinfrastruttura sanitaria, il cui obiettivo è la sicurezza dei pazienti, che sarà finanziato da fondi europei e pubblici e che permetterà agli ospedali di fare subito investimenti nella sicurezza allincendio, in caso di terremoto e nella prevenzione delle infezioni nosocomiali.