Salute: problemi cronici del sistema sanitario
Da 36 anni, nel primo giorno di ottobre, viene celebrata la Giornata Internazionale del Medico — una buona occasione per fare una radiografia del sistema sanitario, tanto più quest’anno, che è segnato dalla pandemia. Per l’occasione, i rappresentanti del Collegio dei Medici di Bucarest tirano un segnale d’allarme. Loro dicono che c’è bisogno di migliorare le condizioni di lavoro, ma anche di sviluppare politiche sanitarie atte a portare all’aumento del numero di medici — una cosa necessaria, affermano loro, nell’attuale contesto epidemiologico e tenuto conto della situazione nazionale paragonata a quella europea. Nell’Unione Europea ci sono circa 1,7 milioni di medici, cioè, in media, un medico assiste 260 persone. Per fare un paragone, in Romania ci sono circa 63 mila medici, secondo i più recenti dati trasmessi dall’Istituto Nazionale di Statistica, il che vuol dire che a un medico spetta curare 307 abitanti. Tra questi, quasi un quinto sono medici di famiglia e quasi due terzi svolgono la loro attività nelle città.
Corina Cristea, 02.10.2020, 12:33
Da 36 anni, nel primo giorno di ottobre, viene celebrata la Giornata Internazionale del Medico — una buona occasione per fare una radiografia del sistema sanitario, tanto più quest’anno, che è segnato dalla pandemia. Per l’occasione, i rappresentanti del Collegio dei Medici di Bucarest tirano un segnale d’allarme. Loro dicono che c’è bisogno di migliorare le condizioni di lavoro, ma anche di sviluppare politiche sanitarie atte a portare all’aumento del numero di medici — una cosa necessaria, affermano loro, nell’attuale contesto epidemiologico e tenuto conto della situazione nazionale paragonata a quella europea. Nell’Unione Europea ci sono circa 1,7 milioni di medici, cioè, in media, un medico assiste 260 persone. Per fare un paragone, in Romania ci sono circa 63 mila medici, secondo i più recenti dati trasmessi dall’Istituto Nazionale di Statistica, il che vuol dire che a un medico spetta curare 307 abitanti. Tra questi, quasi un quinto sono medici di famiglia e quasi due terzi svolgono la loro attività nelle città.
In un comunicato stampa, la presidente del Collegio dei Medici di Bucarest, Cătălina Poiană ha sintetizato i problemi cronici del sistema sanitario romeno: “Notiamo in questo periodo quanto sia consistente il volume di lavoro prestato da molti medici di tutto il Paese, compresi quelli di Bucarest. Per avere tempi efficaci di cura dei malati, di applicazione corretta delle misure di igiene e protezione, tenuto conto della pandemia di COVID-19, consideriamo che debbano essere individuate soluzioni da parte delle autorità per un aumento urgente del numero di medici e per la creazione di posti laddove è necessario nel sistema sanitario romeno.” Stiamo attraversando tutti un anno che resterà nella storia come l’anno dello scoppio della pandemia di COVID-19, un anno in cui ai medici sono stati richiesti maggiori sforzi e più ore passate nella cura dei malati, aggiunge ancora la presidente del Collegio dei Medici di Bucarest, Cătălina Poiană: Ho visto il sintagma “medici eroi”. Io sono del parere che abbiamo bisogno di medici, di un numero di medici che, rapportato alla popolazione, rappresenti la normalità.
Negli ultimi anni, i vari governi hanno puntato di più sulla Salute, quale settore prioritario. Anno dopo anno, il budget della Salute è stato aumentato, gli stipendi di chi lavora nel sistema hanno beneficiato di aumenti significativi e sono state stanziate maggiori somme agli investimenti, di modo che siano create le condizioni necessarie per lo svolgimento dell’attività in condizioni di professionalità e che siano offerti ai malati servizi sanitari di qualità. Gli sforzi sono riconosciuti dal Collegio dei Medici di Bucarest, il quale ricorda inoltre che, nel 2019, il numero dei medici è aumentato a livello nazionale di 2.700 rispetto al 2018, e che all’ultimo esame di specializzazione è stato registrato il maggior numero di posti finora.