Romania-Usa: accordo su transito truppe americane dall’Afghanistan
Il premier romeno Victor Ponta ha cominciato, all’inizio di questa settimana, una visita ufficiale a Washington. La sua visita è stata preceduta da quella del ministro della Difesa romeno, Mircea Dusa, che ha discusso con le autorità americane dell’accordo, in linea di principio, sul transito delle truppe americane e della tecnica militare americana per la Romania durante il loro ritiro dall’Afghanistan. La logistica di questo ritiro è estremanente complessa e, per gli americani, cruciale. Essi adoperano, attualmente, la base Manas, in Kirgizistan però il contratto per l’utilizzo di questa base scade a luglio 2014. Di conseguenza, gli Usa desiderano che il ritiro avvenga attraverso la Romania.
Roxana Vasile, 21.10.2013, 13:08
Il premier romeno Victor Ponta ha cominciato, all’inizio di questa settimana, una visita ufficiale a Washington. La sua visita è stata preceduta da quella del ministro della Difesa romeno, Mircea Dusa, che ha discusso con le autorità americane dell’accordo, in linea di principio, sul transito delle truppe americane e della tecnica militare americana per la Romania durante il loro ritiro dall’Afghanistan. La logistica di questo ritiro è estremanente complessa e, per gli americani, cruciale. Essi adoperano, attualmente, la base Manas, in Kirgizistan però il contratto per l’utilizzo di questa base scade a luglio 2014. Di conseguenza, gli Usa desiderano che il ritiro avvenga attraverso la Romania.
Le trattative romeno-americane sono già in una fase avanzata. Le truppe americane dall’Afghanistan — oltre 50 mila militari – e la loro intera tecnica militare transiteranno per il porto Costanza, sul Mar Nero, e per la base aerea di Mihail Kogalniceanu, nel sud-est del Paese. Sia la base di Kogalniceanu, che divenerà nodo centrale per il transito delle truppe americane dall’Afghanistan, che il Porto Costanza sono stati adoperati per il transito militare americano anche nel 2003, durante la guerra in Iraq. Il ministro romeno della Difesa, Mircea Dusa, afferma che è importante che il Pentagono e il segretario americano alla Difesa Chuck Hagel apprezzano la collaborazione tra l’Esercito romeno e quello americano, ma anche che l’accordo di principio sul transito esiste, e che i militari che si occupano di strategie stabiliranno anche i dettagli tecnici.
La cooperazione militare romeno-americana non si limita però all’accordo sul transito per la Romania delle truppe americane di rientro dall’Afghanistan. La Romania sarà uno dei Paesi che ospiteranno elementi dello scudo antimissilistico americano. Questo mese, gli americani cominceranno la loro parte di lavori presso la base di Deveselu, nel sud del Paese, dove saranno collocati gli elementi dello scudo, nel contesto in cui gran parte dei lavori che spettavano alla parte romena sono già stati realizzati, alcuni prima della scadenza. Bucarest, sostenitrice attiva dello sviluppo della capacità di difesa antimissilistica della Nato, valuta che il collocamento di elementi dello scudo antimissile a Deveselu è uno dei più importanti pilastri del Partenariato Strategico tra la Romania e gli Usa nel campo della sicurezza e un contributo importante allo sviluppo delle capacità dell’Alleanza nel settore. Lo scudo antimissilistico americano sarà completamente operativo a partire dal 2015.