Romania – Ungheria: tensioni diplomatiche su presunte “aggressioni simboliche”
Le autorità di Bucarest hanno reagito con veemenza alle recenti dichiarazioni di un segretario di stato al Ministero degli Esteri ungherese, stando al quale la minoranza magiara di Romania fosse sottoposta ad “aggresioni simboliche” perchè non vengono issate le cosiddette bandiere della cosiddetta contrada dei sekleri.
România Internațional, 07.02.2013, 13:26
Le autorità di Bucarest hanno reagito con veemenza alle recenti dichiarazioni di un segretario di stato al Ministero degli Esteri ungherese, stando al quale la minoranza magiara di Romania fosse sottoposta ad “aggresioni simboliche” perchè non vengono issate le cosiddette bandiere della cosiddetta contrada dei sekleri.
Il primo ministro e il Ministero degli Esteri hanno definito come inacettabili le dichiarazioni del segretario di stato ungherese. Criticandole, il premier Victor Ponta ha sottolineato che la Romania non cadrà nella trappola di una provocazione, ma neanche accetta delle lezioni d’oltreconfine.
“Abbiamo i più alti standard in Europa in materia di rappresentanza delle minoranze e di autonomia delle strutture locali. Se qualcuno vuole farsi campagna elettorale in Romania, allora voglio che abbiate un atteggiamento molto risoluto, senza lasciarci intrappolare. Ma non credo che qualcuno possa venire a dirci quali bandiere issare”, ha detto il premier, rivolgendosi ai ministri del suo Governo.
Convocato urgetemente al Ministero degli Esteri romeno, l’ambasciatore ungherse a Bucarest, Oszkar Fuzes, ha sostenuto che non si tratta nè di uno scandalo diplomatico, nè di una trappola tesa dall’Ungheria alla Romania. Il diplomatico ungherese ritiene un atto normale che una minoranza issasse simboli identitari.
Invece, il segretario di stato al Ministero degli Esteri romeno, Bogdan Aurescu, ha spiegato che l’esortazione del responsabile ungherese sulle cosiddette “bandiere dei sekleri” equivalgono al sostegno esplicito dell’autonomia territoriale in base a criteri etnici, che non è prevista dalla Costituzione della Romania, e non rientra neanche degli standard europei accettati in materia di tutela delle minoranze nazionali.
Bogdan Aurescu ha aggiunto che la Romania ha i compiti fatti e si attiene pienamente sia agli impegni europei e internazionali, che a quelli previsti dagli accordi e dai documenti firmati con la confinante Ungheria.
D’altra parte, il capo della diplomazia di Bucarest, Titus Corlatean, ha accusato l’ambasciatore ungherese di aver violato le regole diplomatiche tramite le sue dichiarazioni, e ha ammonito che il suo mandato potrebbe concludersi molto più presto.
Bucarest considera che le dichiarazioni dei responsabili unghersi contravvengono al partenariato strategico tra la Romania e l’Ungheria, e non accetta simili interferenze, contrarie ai provvedimenti della Costituzione romena.
Di conseguenza, Bucarest ha chiesto alle autorità di Budapest di fermare le iniziative come quelle sull’issare la cosiddetta bandiera seklera sui comuni della confinante Ungheria, in segno di solidarietà con gli etnici magiari della Transilvania che si considerano sekleri, e con loro aspirazioni all’autonomia. (trad. Iuliana Anghel)