Romania-Ungheria: colloqui al vertice
Dopo una visita privata in Romania che ha provocato le proteste delle autorità di Bucarest, ieri, la presidente dellUngheria, Katalin Novak, è stata in visita ufficiale in Romania, la prima di un capo di stato ungherese negli ultimi 12 anni. Katalin Novak ha incontrato il presidente romeno, Klaus Iohannis, il primo ministro Nicolae Ciucă, nonché i vertici del Parlamento e dellUnione Democratica Magiari di Romania. Ladesione della Romania allArea Schengen, la situazione degli ungheresi in Romania, laiuto ai profughi dallUcraina, il settore dellenergia e della dipendenza energetica sono stati i principali temi affrontati dai due capi di stato. Durante le discussioni, Klaus Iohannis ha espresso la piena disponibilità delle autorità di Bucarest per la collaborazione con lo stato confinante. Il presidente romeno ha ribadito limportanza del dialogo per risolvere questioni dinteresse bilaterale, nonché per evitare approcci unilaterali, che non possono portare a soluzioni durature. In questo senso, Klaus Iohannis ha sottolineato che è fondamentale che i progetti di interesse siano realizzati in Romania solo a seguito di un accordo, che non siano discriminatori sulla base delletnia e che siano conformi al diritto romeno, europeo e internazionale.
Daniela Budu, 08.09.2022, 14:37
Dopo una visita privata in Romania che ha provocato le proteste delle autorità di Bucarest, ieri, la presidente dellUngheria, Katalin Novak, è stata in visita ufficiale in Romania, la prima di un capo di stato ungherese negli ultimi 12 anni. Katalin Novak ha incontrato il presidente romeno, Klaus Iohannis, il primo ministro Nicolae Ciucă, nonché i vertici del Parlamento e dellUnione Democratica Magiari di Romania. Ladesione della Romania allArea Schengen, la situazione degli ungheresi in Romania, laiuto ai profughi dallUcraina, il settore dellenergia e della dipendenza energetica sono stati i principali temi affrontati dai due capi di stato. Durante le discussioni, Klaus Iohannis ha espresso la piena disponibilità delle autorità di Bucarest per la collaborazione con lo stato confinante. Il presidente romeno ha ribadito limportanza del dialogo per risolvere questioni dinteresse bilaterale, nonché per evitare approcci unilaterali, che non possono portare a soluzioni durature. In questo senso, Klaus Iohannis ha sottolineato che è fondamentale che i progetti di interesse siano realizzati in Romania solo a seguito di un accordo, che non siano discriminatori sulla base delletnia e che siano conformi al diritto romeno, europeo e internazionale.
Allo stesso tempo, il capo dello stato ha affermato che, in Romania, vengono rispettati i diritti di tutte le minoranze nazionali e che queste sono rappresentate in Parlamento.”È nel nostro interesse comune che i diritti della minoranza ungherese siano pienamente rispettati. Affinchè possa vivere la propria cultura, possa usare la propria lingua madre e così via. E, tra laltro, abbiamo convenuto insieme che è bene usare anche la lingua romena. È, daltra parte, risaputo che sia in Romania, che in Ungheria ci sono politici che vogliono affermarsi, esacerbando le tensioni interetniche”, ha detto Klaus Iohannis.
Dal canto suo, Katalin Novak ha sottolineato che sia la Romania, che lUngheria vogliono ridurre le tensioni esistenti, anzichè amplificarle.La presidente ungherese ha menzionato che i due stati confinanti non saranno daccordo su tutto, ma la cosa più importante è poter discutere e ascoltarsi. Su piano estero, la presidente dellUngheria ha rassicurato che il suo Paese sostiene ladesione della Romania allArea Schengen. “Abbiamo parlato anche dello status di membro Schengen della Romania. LUngheria sostiene ladesione della Romania a Schengen e la Romania può contare sul sostegno dellUngheria”, ha detto Katalin Novák.
La presidente Novák ha aggiunto che il compito di Romania e Ungheria è rafforzare la voce e aumentare linfluenza dellUnione Europea, e che i due Paesi sono disposti ad agire congiuntamente in questo senso. “Sono necessarie buone decisioni congiunte” – ha affermato Katalin Novák.