Romania – Serbia, dall’integrazione europea alle minoranze nazionali
Il presidente romeno, Klaus Iohannis, ha visitato giovedì la Serbia, stato confinante di cui ha affermato che rappresenta un partner chiave nella regione. I colloqui con l’omologo serbo, Tomislav Nikolic, con il primo ministro Aleksandar Vucic e con il presidente del Parlamento, Maja Gojkovic, hanno interessato la stabilità regionale, la cooperazione economica, la prospettiva dell’integrazione europea della Serbia e la situazione della minoranza romena.
Ştefan Stoica, 17.07.2015, 12:38
La Romania e la Serbia si prefiggono di realizzare una serie di progetti comuni, ha dichiarato il presidente Klaus Iohannis, e i settori interessati sono l’infrastruttura, la cooperazione transfrontaliera e l’interconnettività energetica. Il capo dello stato ha dichiarato inoltre che la Romania appoggia la prospettiva europea della Serbia e spera che i negoziati di adesione siano avviati quest’anno. Anzi, Bucarest è disposta a concedere a Belgrado assistenza nel processo di integrazione.
D’altra parte, Klaus Iohannis ha sottolineato che la minoranza romena della Serbia deve godersi, nella sua integralità, tutti i diritti previsti dai documenti internazionali, sia che si tratti di rappresentanza, accesso a istruzione, servizi religiosi o stampa in lingua materna. So che negli ultimi anni sono stati compiuti certi progressi, però essi vanni continuati per venire incontro alle vostre aspettative. Ho messo chiaramente in risalto questo fatto nel dialogo con i miei interlocutori di oggi, esprimendomi la fiducia che le autorità serbe avvieranno le misure necessarie in tal senso, misure derivanti d’altronde dagli impegni assunti da queste autorità stesse, ha affermato Klaus Iohannis, stando a un comunicato dell’Amministrazione Presidenziale.
Egli ha inoltre detto che lo stato romeno tiene presente nei suoi iter il fatto che tutti i cittadini serbi che si assumono la spiritualità romena e i legami culturali, religiosi e linguistici con la Romania, a prescindere dalla regione della Serbia in cui vivono o la denominazione sotto la quale sono noti, romeno o valacchi, appartengono alla minoranza romena.
Il presidente si è pronunciato a favore dell’individuazione di soluzioni costruttive per facilitare l’accesso dei giovani degli alunni romeni del nord-est della Serbia ai corsi di lingua romena. La vostra forza e la capacità di mantenere l’identità viene da solidarietà e intesa. Perciò, il mio messaggio per tutti i romeni della Serbia è questo: siate uniti. E’ la via tramite cui i romeni, leali allo stato in cui vivono, si possono fare sentiti come una voce unitaria e forte, ha trasmesso il leader di Bucarest ai connazionali della Serbia. Nell’attuale contesto regionale – ha sottolineato il presidente – la solidarietò è diventata un valore estremamente prezioso. Credo nella necessità di una maggiore solidarietà al livello dell’Unione Europea, per avere una regione sicura e prospera. La Romania esprime questa solidarietà anche sostenendo il percorso europeo della Serbia, processo che implica anche la promozione dei diritti dell’uomo e la protezione delle minoranze.