Romania, Russia e il Mar Nero
România Internațional, 13.12.2016, 16:52
Le reazioni di Mosca arrivano a
qualche mese dalla proposta fatta dal presidente romeno, Klaus Iohannis, di
collocamento di forze Nato permanenti al Mar Nero. Se all’inizio la proposta ha
destato varie reazioni tra gli alleati, gradualmente è cominciata ad essere
presa in calcolo dagli esponenti Nato. Ad ottobre, alla riunione del Consiglio
dei ministri della Difesa dei Paesi membri, di Bruxelles, il segretario
generale della NATO, Jens Stoltenberg, ha dichiarato che un numero sempre
maggiore di Paesi hanno annunciato i loro contributi al rafforzamento del
fianco Est della Nato, davanti alle minacce della Russia nel Baltico e nel Mar
Nero. Egli ha precisato che Paesi membri dell’Alleanza hanno confermato la
disponibilità ad inviare forze terrestri, navali e aerre in Romania per il
consolidamento della presenza Nato nella regione del Mar Nero. Si tratta di
Canada, Germania, Olanda, Polonia, Turchia e Stati Uniti.
Allora, la Nato ha salutato,
inoltre, i numerosi contributi dei Paesi membri dell’Alleanza ai 4 battaglioni
che dispiegherà nel 2017 nei tre Paesi baltici e in Polonia, nel contesto delle
crescenti tensioni con Mosca. Il dispiegamento progressivo in Lettonia,
Lituania, Estonia e Polonia dei 4 battaglioni, di circa 1000 militari ciascuno,
è stato deciso all’ultimo vertice Nato, dello scorso luglio, di Varsavia,
l’azione annoverandosi tra le misure prese dall’Alleanza per calmare i Paesi
membri confinanti con la Russia, che si sentono più vulnerabili dopo lo scoppio
del conflitto in Ucraina e l’anessione della Penisola della Crimea da Mosca, a
marzo 2014. Sia gli esponenti NATO, che quelli romeni hanno sottolineato, varie
volte, che l’Alleanza non intende provocare, bensi’ prevenire i coflitti con la
Russia. (traduzione di Adina Vasile)