Romania – ruolo strategico sul fianco est della NATO
Dopo l’annessione illegale della penisola di Crimea da parte della Russia, nel 2014, l’equilibrio delle forze nella zona del Mar Nero è cambiato parecchio. La forza difensiva della penisola di Crimea si è trasformata piuttosto in una offensiva, con navi e sommergibili nuovi, fregate, una forza impressionante che la NATO non può non prendere in considerazione. Così, l’Alleanza punta sul fianco est, nel contesto in cui la Russia si trova a circa 300 miglia marine dal litorale romeno e può lanciare in qualsiasi momento attacchi dal Mar Nero.
Mihai Pelin, 19.10.2018, 13:14
Dopo l’annessione illegale della penisola di Crimea da parte della Russia, nel 2014, l’equilibrio delle forze nella zona del Mar Nero è cambiato parecchio. La forza difensiva della penisola di Crimea si è trasformata piuttosto in una offensiva, con navi e sommergibili nuovi, fregate, una forza impressionante che la NATO non può non prendere in considerazione. Così, l’Alleanza punta sul fianco est, nel contesto in cui la Russia si trova a circa 300 miglia marine dal litorale romeno e può lanciare in qualsiasi momento attacchi dal Mar Nero.
La Romania, accanto alla Polonia, sono dei bastioni importanti sul fianco est dell’Alleanza Nord-Atlantica, dichiara il ministro della Difesa Mihai Fifor. Egli ha sottolineato che Bucarest osserva gli impegni assunti nella NATO, facendo riferimento alle ultime iniziative messe in atto dall’Esercito Romeno assieme agli alleati. Mihai Fifor: “Nella zona del Mar Nero, attualmente, siamo il più importante fornitore di sicurezza, siamo un polo di stabilità. La Romania ospiterà questo comando della NATO che, assieme alle altre strutture che già abbiamo, e mi riferisco alla divisione multinazionale e alla brigata multinazionale di Craiova, allo scudo di Deveselu, a Kogălniceanu, abbiamo inoltre una base che stiamo estendendo assieme al partner americano, a Câmpia Turzii pure stiamo sviluppando la base e tutto ciò rileva che la Romania raggiunge un livello di maturità nell’ambito dell’Alleanza Nord-Atlantica.”
Il ministro ha precisato che la fondazione del comando sul territorio della Romania è stato uno degli obiettivi assunti al vertice dell’Alleanza di quest’estate. Il comando potrà offrire alla NATO una maggiore flessibilità e più opzioni di comando-controllo nella zona meridionale del fianco est, di fronte alla minaccia in aumento della Russia. Le dichiarazioni giungono nel contesto in cui, nel periodo 25 ottobre – 7 novembre, a nord, in Norvegia, si svolge un’ampia esercitazione della NATO, di cui si dice che sia la maggiore dalla fine della guerra fredda. L’esercitazione avrà alla base uno scenario fittizio, ma realistico, che simula una risposta collettiva della NATO ad un attacco armato contro uno degli alleati. Vi partecipano circa 45.000 de militari di 31 Paesi alleati e partner, 150 aerei da combattimento, 60 navi e 10.000 autoblinde.
A Mosca non è passata inosservata l’amplificazione dell’attività militare dell’Alleanza nella regione artica e la Russia minaccia, come era prevedibile, che prenderà misure di risposta per garantire la propria sicurezza di fronte al consolidamento della presenza della NATO nella regione. Anche la Russia ha organizzato, in agosto, ampie esercitazioni militari, nell’est del Paese, ed ha annunciato che vi hanno partecipato 300.000 militari.