Romania prima delle elezioni presidenziali
Il 24 novembre, in Romania si svolgerà il primo turno delle elezioni presidenziali.
Bogdan Matei, 19.11.2024, 10:36
Il mese prossimo, scadrà il secondo e ultimo mandato quinquennale al quale la Costituzione dava diritto al presidente Klaus Iohannis. Il cosiddetto decennio Iohannis è già oggetto di ricapitolazione, in editoriali di stampa o in docufilm, e il bilancio non è affatto brillante. Il coordinamento della politica estera del paese è una prerogativa presidenziale, ed è anche il settore in cui si sono accumulati i maggiori arretrati. Molti romeni si sentono ancora cittadini di seconda classe dell’Unione Europea, perché il loro paese è stato ammesso nell’Area Schengen solo con le frontiere aeree e marittime, non anche con quelle terrestri.
Anche se il partenariato strategico tra Bucarest e Washington sembra, secondo le dichiarazioni delle autorità, aver raggiunto il suo apice, la Romania non è stata ancora inclusa nel programma Visa Waiver, che permette l’ingresso senza visto negli Stati Uniti. Il coerente sostegno fornito dalla Romania alla confinante Ucraina, invasa dalle truppe russe, ha creato notevoli disagi ad alcune categorie socio-professionali nel paese, dai farmers ai trasportatori, che sono scesi in piazza per esprimere la propria insoddisfazione.
A livello interno, sono innumerevoli i rimproveri al presidente Iohannis, tra cui quello di aver completamente ignorato il suo ruolo di mediatore nella società, previsto dalla Costituzione. Dopo Iohannis, resta la sensazione che chiunque possa essere presidente, scriveva recentemente un editorialista.
Nella gara per la sua successione si erano iscritti inizialmente 14 aspiranti: leader di partiti parlamentari, rappresentanti di formazioni politiche marginali o candidati indipendenti. Uno di loro, l’ex primo ministro Ludovic Orban, candidato di Forza della Destra, ha annunciato lunedì di ritirarsi e di sostenere il capo dell’USR, Elena Lasconi. Le squadre dei restanti 13 hanno acceso i motori al massimo negli ultimi giorni di campagna elettorale, che si concluderà alla vigilia del voto, il 23 novembre, alle ore 7:00.
La votazione nel Paese si svolgerà domenica, tra le 7:00 e le 21:00. Se al momento della chiusura delle urne ci saranno elettori in fila o in seggio, il presidente del seggio elettorale può disporre la proroga delle votazioni fino alle 23:59, quando il sistema si chiuderà automaticamente. Gli elettori possono votare solo nella località in cui hanno il domicilio o la residenza e, a Bucarest, solo nel rione in cui sono iscritti nelle liste permanenti. L’indirizzo del seggio al quale appartiene l’elettore può essere trovato sul sito web dell’Autorità Elettorale Permanente.
Gli elettori che si trovano in un’altra località possono esprimere la propria opzione elettorale in qualsiasi seggio, essendo iscritti nelle liste aggiuntive. I cittadini romeni con domicilio o residenza fuori confine possono votare sia per corrispondenza sia in qualsiasi seggio organizzato nel paese o all’estero. Il turno decisivo si terrà l’8 dicembre, una settimana dopo che, nel primo giorno del mese, quello della Festa Nazionale, i romeni avranno eletto anche il nuovo Parlamento.