Romania, nuovi ddl sull’istruzione
Dopo mesi di valutazione da parte degli esperti del Ministero e degli esponenti della coalizione governativa, con quasi 10.000 emendamenti, le nuove bozze delle leggi sull’istruzione sono state presentate ieri dal ministro Ligia Deca. Impostati sul progetto Romania Istruita e sulle relazioni degli esperti dell’OCSE, come ha precisato il ministro, i ddl sono volti ad aumentare la qualità dell’insegnamento e a ridurre l’analfabetismo funzionale. I cambiamenti proposti sono stati presentati alla luce dei dati preoccupanti che collocano la Romania in fondo alla classifica europea in termini di rendimento scolastico.
Daniela Budu, 28.02.2023, 11:15
Dopo mesi di valutazione da parte degli esperti del Ministero e degli esponenti della coalizione governativa, con quasi 10.000 emendamenti, le nuove bozze delle leggi sull’istruzione sono state presentate ieri dal ministro Ligia Deca. Impostati sul progetto Romania Istruita e sulle relazioni degli esperti dell’OCSE, come ha precisato il ministro, i ddl sono volti ad aumentare la qualità dell’insegnamento e a ridurre l’analfabetismo funzionale. I cambiamenti proposti sono stati presentati alla luce dei dati preoccupanti che collocano la Romania in fondo alla classifica europea in termini di rendimento scolastico.
Cinque su dieci alunni 15enni hanno competenze matematiche e scientifiche inferiori al livello minimo di performance, vale a dire che non sono capaci di utilizzare il ragionamento logico in situazioni quotidiane o spiegare fenomeni o processi scientifici familiari. Quattro su dieci alunni, sempre 15enni, hanno competenze di lettura inferiori al livello minimo di performance, come viene definito nel contesto dello studio PISA, cioè leggono un testo e non sono capaci di formulare leggermente delle conclusioni. Due su dieci partecipanti all’esame di maturità non l’hanno promosso e sappiamo inoltre che tre professori di scienze su dieci collegano raramente le lezioni o la parte teorica con quello che possono osservare gli studenti nella vita quotidiana, mentre sei su dieci non hanno partecipato ad alcun corso di insegnamento delle scienze con metodi moderni negli ultimi due anni, ha spiegato Ligia Deca.
Il nuovo ddl sull’insegnamento preuniversitario prevede per i licei dove c’è un’elevata concorrenza la possibilità di organizzare per oltre la metà dei posti esame di ammissione separata. La valutazione nazionale avrà prove di lingua romena, matematica e, a seconda della situazione, lingua materna, quindi l’attuale formato non cambia. La novità consiste nel potenziale concorso di ammissione al liceo. Se il liceo desidera ed esiste una concorrenza dimostrata negli anni precedenti, per quelle specializzazioni in cui c’è questa concorrenza dimostrata, il 60% dei posti potrà essere occupato tramite concorso, ha aggiunto il ministro dell’Istruzione.
Per quanto riguarda la Maturità, in aggiunta alla forma attuale sarà introdotta una prova di competenze di base. I nuovi ddl prevedono, tra l’altro, l’aumento delle borse di merito per gli studenti premiati alle olimpiadi, nonchè incrementi salariali progressivi per gli insegnanti. Politici, sindacati e associazioni di genitori hanno accusato il ministro dell’Istruzione di mancanza di trasparenza e di non aver organizzato consultazioni con gli interessati sulle future leggi. Dall’opposizione, l’USR considera che le modifiche presentate da Ligia Deca non possono far parte di un programma intitolato Romania Istruita e non sono in grado di modernizzare il sistema educativo. Il premier Nicolae Ciucă ritiene, però, che i due ddl che regolano l’insegnamento preuniversario e accademico introdurranno norme e pratiche degli stati europei con antiche tradizioni nell’istruzione e con buoni risultati a livello internazionale.