Romania, negoziatore nel Medio Oriente?
La crisi dei rifugiati e la situazione in Siria dominano lagenda del Consiglio Europeo che si svolge oggi e domani a Bruxelles. I leader dei 28 stati membri dellUe, compreso quello romeno, Klaus Iohannis, cercano nuove soluzioni per fermare londata di migranti dal Medio Oriente e dal nord Africa verso lEuropa. Prima di recarsi a Bruxelles, il capo dello stato romeno ha parlato del fenomeno della migrazione, che ha portato a situazioni complicate, tese, allinterno dellUnione. Iohannis ha affermato che la Romania è solidale con gli altri stati Ue e desidera restare parte della soluzione. Importante nella soluzione della crisi della migrazione, afferma il presidente, è individuare la fonte di queste ondata migratorie e, chiaramente, la fonte più importante è la Siria, il conflitto in questo Paese essendo la causa di un grandissimo numero di rifugiati.
România Internațional, 15.10.2015, 14:15
“Il conflitto in Siria è la causa di un ingente numero di rifugiati, sia nei Paesi del Medio Oriente, che nellUe. La soluzione è ovvia, la pace in Siria. Perciò devono collaborare tutte le parti coinvolte. Il fatto che, ultimamente, la Russia si è impegnata militarmente in Siria non aiuta alla soluzione della crisi, secondo noi, bensi rende più complicata la situazione. Lunico modo per uscire da questa crisi è la via della negoziazione. Tutte le parti implicate devono essere portate al tavolo dei negoziati e allora verranno trovate delle soluzioni”, ha detto Iohannis.
Il fatto che Bucarest ha ancora personale allambasciata a Damasco fa si che la Romania possa essere un mediatore per la pace nella zona, crede il presidente Klaus Iohannis. Opinione condivisa, di recente, anche dallambasciatore americano alla Nato, Douglas Lute, il quale afferma che Bucarest potrebbe contribuire ad una soluzione politica alla crisi siriana. Del ruolo di mediatore della Romania nella regione del Medio Oriente ha parlato anche Petru Filip, il presidente della Commissione Esteri del Senato. Filip presiede, questi giorni, una delegazione parlamentare, in visita ufficiale in Israele e nei territori palestinesi.
“Cerchiamo di conservare, diciamo, il ruolo di mediatore che la Romania, politicamente parlando, ha svolto per decine di anni nella zona, direi con benefici per essa e per la posizione diplomatica che ha avuto nella zona del Medio Oriente, non parlo solo della zona dello Stato dIsraele con questa realtà palestinese, ma anche degli altri stati nella zona. Cerchiamo, dal punto di vista politico, almeno, di essere attivi nella zona, ossia rimanifestare la disponibilità diplomatica ad essere, diciamo, un catalizzatore in ciò che significa la pace e la stabilità nella zona”, ha detto Petru Filip in una dichiarazione al nostro corrispondente a Gerusalemme.
Petru Filip ha ribadito lintento della Romania di sostenere le prospettive del processo di pace nel Medio Oriente, assieme ai partner internazionali. (traduzione di Adina Vasile)