Romania, meglio preparata ad accogliere profughi ucraini
I dati ufficiali indicano che oltre 2,5 milioni di ucraini in fuga dalla guerra avviata il 24 febbraio dalla confinante Russia hanno passato le frontiere della Romania, la maggioranza in transito verso i paesi occidentali. Ma alcuni hanno scelto di rimanere in Romania. Dall’inizio dell’invasione russa, lo Stato romeno ha preso una serie di misure umanitarie, sociali ed economiche a sostegno dei profughi. Un notevole contributo è arrivato dai semplici cittadini, dalle ong o dai proprietari di alberghi e ristoranti, che hanno aiutato gli ucraini ad adattarsi alla nuova realtà.
Leyla Cheamil, 10.10.2022, 11:57
I dati ufficiali indicano che oltre 2,5 milioni di ucraini in fuga dalla guerra avviata il 24 febbraio dalla confinante Russia hanno passato le frontiere della Romania, la maggioranza in transito verso i paesi occidentali. Ma alcuni hanno scelto di rimanere in Romania. Dall’inizio dell’invasione russa, lo Stato romeno ha preso una serie di misure umanitarie, sociali ed economiche a sostegno dei profughi. Un notevole contributo è arrivato dai semplici cittadini, dalle ong o dai proprietari di alberghi e ristoranti, che hanno aiutato gli ucraini ad adattarsi alla nuova realtà.
La Romania è meglio preparata ad accogliere profughi dall’Ucraina, ma in questo momento non ci sono dei segnali riguardanti una crescita del loro numero, ha dichiarato a Suceava il segretario di stato al Ministero dell’Interno, Raed Arafat, presente ieri alla consegna di donazioni della Francia agli ucraini all’hub umanitario che si trova in questa città del nord-est del paese. Il centro logistico è stato aperto in seguito alla guerra russo-ucraina ed è coordinato da Bruxelles.
Alla cerimonia erano presenti l’ambasciatrice di Francia a Bucarest, Laurence Auer, e l’ambasciatore ucraino, Ihor Prokopchuk. L’aiuto umanitario consiste in oltre mille tonnellate di beni donati dalla Francia all’Ucraina, come anche 15 mezzi speciali per i vigili del fuoco e ambulanze portati dai militari della sicurezza civile francese. Raed Arafat ha auspicato che la situazione in Ucraina migliori, però non esistono certezze sull’evoluzione nel successivo periodo.
Noi speriamo che sia una favorevole dal punto di vista dell’Ucraina e vedere che, alla fine, la situazione si calma e non si aggrava. Noi abbiamo l’obbligo di continuare a prepararci, ha dichiarato Raed Arafat. Il segretario di stato al Ministero dell’Interno ha aggiunto che, se il numero dei profughi aumenterà nuovamente, le autorità sono meglio preparate, in quanto sono arrivati materiali in più. Raed Arafat ha ricordato, tra l’altro, l’aumento dei posti di alloggio e del numero di centri di transito.
D’altra parte, il segretario di stato ha spiegato che non esistono dei rischi di sicurezza nel caso degli hub europei per gli aiuti umanitari destinati all’Ucraina, in quanto si tratta di materiali civili. E’ un hub che funziona sotto la protezione civile europea. Continueremo la sua operatività. Il funzionamento è stato prolungato fino a marzo e potrà esserlo per quanto tempo sarà necessario, ha detto ancora Raed Arafat.
Da parte sua, l’ambasciatrice di Francia in Romania, Laurence Auer, ha spiegato che il suo paese è al fianco del popolo ucraino, e che l’aiuto umanitario distribuito all’hub europeo di Suceava è volto a facilitare la ripresa economica delle città distrutte e delle zone disastrate in Ucraina. L’ambasciatrice ha precisato che si tratta dell’operazione una nave per l’Ucraina, avviata dal presidente della Francia, e appoggiata da 1.700 collettività e circa 60 aziende impegnate nell’azione.